Un bersagliere di 38 anni, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, è stato trovato morto nella sua abitazione di Casarsa (Pordenone).
Dramma a Casarsa, in provincia di Pordenone, dove un sottufficiale dei Bersaglieri di 38 anni è stato ritrovato senza vita all’interno del garage della sua abitazione. Il 38enne si trovava da martedì scorso agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e sequestro di persona e si sarebbe dovuto presentare in caserma per l’obbligo di firma. La misura era stata disposta dalla Procura di Pordenone dopo la denuncia di due donne ai carabinieri. Sulla morte del militare sono ancora in corso gli accertamenti per capire se si sia trattato di un gesto volontario o di un decesso per cause naturali.
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Un sottufficiale dei Bersaglieri di 38 anni è stato trovato morto nel garage della sua abitazione a Casarsa, piccolo comune in provincia di Pordenone. Il tragico ritrovamento è avvenuto nella mattinata di ieri, sabato 2 gennaio, quando il 38enne si sarebbe dovuto presentare presso la caserma dei carabinieri per l’obbligo di firma. Stando a quanto riporta la redazione de Il Messaggero, il militare, originario di Prata d’Ansidonia (L’Aquila), si trovava agli arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona aggravato.
Le accuse sono state formulate dalla Procura della Repubblica di Pordenone dopo la denuncia ai carabinieri da parte di due donne. Quest’ultime avrebbero raccontato ai militari dell’Arma, riferisce Il Messaggero, di aver risposto ad un annuncio dell’uomo che sarebbe stato alla ricerca di una badante per un’anziana zia. Una volta raggiunto in casa, l’uomo avrebbe provato ad abusare delle donne che, in entrambi i casi sarebbero riuscite a fuggire denunciando poi quanto accaduto. Nel primo caso, riporta Il Messaggero, il 38enne avrebbe fatto dei gesti osceni, mentre nel secondo avrebbe costretto la seconda presunta vittima a sedere sul divano bloccandole i polsi. I due presunti abusi sessuali si sarebbero consumati nell’arco di pochi giorni: il primo lo scorso 29 novembre ed il secondo il 9 dicembre. Il bersagliere ha sempre respinto le accuse ribadendo più volte la propria innocenza.
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Adesso sono in corso gli accertamenti e le indagini dei carabinieri per chiarire se la morte del 38enne sia dovuta a cause naturali o se si sia trattato di un gesto estremo dell’uomo.