Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 3 gennaio, ha reso noti i dati dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Aggiornati dal Ministero della Salute i dati relativi all’epidemia da Coronavirus diffusasi in Italia. Stando alla tabella sanitaria odierna, i casi di contagio sono saliti a 2.155.446 con un incremento di 14.245 unità. Tornano in calo i soggetti attualmente positivi che ad oggi ammontano a 576.214 (-848). In aumento, invece, i ricoveri in terapia intensiva (+14) che ad oggi contano 2.583 pazienti. I guariti sono in totale 1.503.900 con un incremento di 14.746 unità. Nelle ultime ore si sono registrati 347 decessi che hanno portato il bilancio complessivo delle vittime dall’inizio dell’emergenza a 75.332.
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 2 gennaio
Nella giornata di ieri sono stati resi noti, come di consueto, i numeri relativi all’epidemia da Coronavirus in Italia tramite tabella sanitaria dal Ministero della Salute. Il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 2.141.201. Aumentavano i soggetti attualmente positivi che salivano a 577.062. Calavano invece i ricoveri in terapia intensiva che contavano 2.569 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 1.489.154. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi che portava il totale a 74.985.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 2 gennaio: i dati dell’epidemia di oggi
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di venerdì 1 gennaio
Il Ministero della Salute nella giornata di venerdì ha reso noti i numeri sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Il numero dei contagi complessivi era salito a 2.129.376. Di questi 574.767 erano gli attualmente positivi. Il numero dei pazienti in terapia intensiva invece era pari a 2.553, mentre quello dei guariti era salito a 1.479.988. Infine, nel bollettino, si evinceva che i decessi avevano subito un incremento portando il bilancio a 74.621 morti.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 1 gennaio: i numeri dell’epidemia di oggi
Pandemia Covid19. Cosa cambierà in Italia dal 7 gennaio in poi
Sono prossimi ad esaurirsi gli effetti dell’ultimo DPCM emanato dal Governo. Il prossimo 15 gennaio, infatti, la sua validità verrà meno. Come meno verranno anche le misure disposte dal D.L. integrativo pensato e varato appositamente per contenere il contagio nel corso delle festività natalizie. Il dubbio degli italiani è, quindi, cosa accadrà all’esito di questo periodo. Quali saranno le nuove norme in vigore sul territorio italiano.
A determinare le decisioni del Governo, sarà la curva epidemiologica di certo condizionata da quelli che sono stati lo shopping natalizio e le festività. Per gli esperti, purtroppo, è quasi certo che si registrerà una nuova impennata causata da rientri e ricongiungimenti.
Se da un lato, quindi, ancora non si conoscono in concreto gli orientamenti dell’Esecutivo, ad esser stati resi noti un cambiamento nei criteri di valutazione e l’istituzione di possibili zone rosse durante il weekend.
La prima involge in cosiddetto indice di contagio: zone arancioni e rosse, difatti, potranno divenire arancioni o rosse anche con dati meno allarmanti rispetto a quelli sino ad ora utilizzati. Quanto alla seconda misura, invece, si parlerebbe di una limitazione negli spostamenti ed in chiusure mirate di determinate tipologie di attività.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Pandemia Covid19. Cosa cambierà in Italia dal 7 gennaio in poi
Mascherine e distanziamento, ancora lontano l’abbandono nonostante il vaccino
Ancora un anno, questa è la stima degli esperti che vedono solo nella fine del 2021 un vero ritorno alla normalità. Vero, la campagna vaccinale è iniziata, ma prima che venga raggiunta l’immunità di gregge ci vorrà del tempo. Per spezzare la catena del contagio, dunque, mascherine, distanziamento e frequente igienizzazione delle mani. Una considerazione condivisa da numerosi virologi, tra cui Walter Ricciardi. Il consulente di Roberto Speranza, Ministro della Salute, ha rilasciato sul punto un’intervista riporta Fanpage, spiegando la circostanza. “Il vaccino anti-Covid non deve tradursi in una riduzione delle misure sino ad oggi applicate, ciò almeno sino a quando non sarà raggiunta l’immunità della popolazione. Questo dipenderà dalla velocità con cui si riuscirà ad immunizzarla“. Ciò significa, ha proseguito Ricciardi, che per la quasi totalità del 2021 bisognerà rispettare le misure di prevenzione.
Dello stesso avviso il professor Fabrizio Pregliasco, riferisce la redazione di Fanpage, il quale avrebbe rimarcato l’importanza di indossare la mascherina sino alla fine del prossimo anno.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Mascherine e distanziamento, ancora lontano l’abbandono nonostante il vaccino
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L’arrivo del vaccino non significa un ritorno di colpo alla normalità, con esso si conterrà maggiormente il virus. Il noto virologo ha poi posto l’attenzione su di un aspetto da non sottovalutare: le nazioni che riusciranno per prima a vaccinare la maggior parte della popolazione saranno quelle che potranno più rapidamente ripartire a livello economico.