Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, lunedì 4 gennaio, comunicherà i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha comunicato il consueto aggiornamento relativo all’epidemia da Covid-19. Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute, il numero dei casi di contagio complessivi è salito a 2.166.244 con un incremento di 10.800 unità. In calo i soggetti attualmente positivi che risultano essere 570.458 (-5.756) così come i ricoveri in terapia intensiva (-4) che ad oggi ammontano a 2.579 pazienti. Le persone guarite sono in totale 1.520.106 con un incremento di 16.206 unità. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio delle vittime con 348 decessi nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 75.680.
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 3 gennaio
Aggiornati dal Ministero della Salute i dati relativi all’epidemia da Coronavirus diffusasi in Italia. Stando alla tabella sanitaria divulgata ieri, i casi di contagio erano saliti a 2.155.446. Tornavano in calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 576.214. In aumento, invece, i ricoveri in terapia intensiva che contavano 2.583 pazienti. I guariti erano in totale 1.503. Saliva il bilancio complessivo delle vittime dall’inizio dell’emergenza giunto a 75.332.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino 3 gennaio: i numeri dell’epidemia in Italia
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 2 gennaio
Nella giornata di sabato sono stati resi noti, come di consueto, i numeri relativi all’epidemia da Coronavirus in Italia tramite tabella sanitaria dal Ministero della Salute. Il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 2.141.201. Aumentavano i soggetti attualmente positivi che salivano a 577.062. Calavano invece i ricoveri in terapia intensiva che contavano 2.569 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 1.489.154. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi che portava il totale a 74.985.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Bollettino del 2 gennaio: i dati dell’epidemia di oggi
Nuovo Dpcm, si valuta anche una “zona bianca”: cosa potrebbe prevedere
Sono diverse le ipotesi sul tavolo del Governo riguardo le nuove norme da introdurre al termine dell’alternanza delle zona rossa e zona arancione introdotta in occasione delle festività natalizie. Dopo il 6 gennaio, l’esecutivo sembrerebbe intenzionato a proseguire con la suddivisione per aree del Paese in base al rischio con regole ad hoc per cercare di limitare la diffusione del contagio. Tra queste ipotesi, come riporta Il Corriere della Sera, vi sarebbe anche quella dell’introduzione di una nuova zona che si aggiungerebbe alle già note rossa, arancione e gialla. Si tratta della “zona bianca” proposta dal ministro Dario Franceschini. In questa fascia entrerebbero le regioni con il minor rischio e, dunque, con gli indicatori migliori.
Stando a quanto riporta Il Corriere, la “zona bianca” prevedrebbe la riapertura di musei, teatri, cinema ed i bar ed i ristoranti potrebbero lavorare senza limiti di orario così come piscine e palestre. Invariate rimarrebbero, invece, le regole base di contenimento come l’utilizzo della mascherina, distanziamento sociale e divieto di assembramento anche nei luoghi che potrebbero riaprire.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Nuovo Dpcm, si valuta anche una “zona bianca”: cosa potrebbe prevedere
Usa, salgono i morti per Covid: a Los Angeles manca il legno per costruire le bare
Poco più di 350 mila decessi ed oltre 20 milioni di casi. Questi i drammatici dati relativi all’epidemia da Covid-19 negli Stati Uniti dall’inizio dell’emergenza. Gli Usa sono, difatti, stando ai dati della Johns Hopkins University, il Paese più colpito a livello globale della pandemia. A Los Angeles, la città che ha fatto registrare il maggior numero di decessi e dicasi di contagio, le imprese di pompe funebri avrebbero terminato il pino per la costruzione delle bare. Una circostanza che, come riporta la redazione de il DailyBeast, avrebbe spinto un’impresa ad affittare un camion frigo dove ospitare le salme in attesa di trovare una sistemazione. Questo tipo di soluzione era stata già adottata a New York nelle scorse settimane.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Usa, salgono i morti per Covid: a Los Angeles manca il legno per costruire le bare
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Magda Maldonado, titolare della Continental FuneralHomes ha spiegato: “Siamo in crisi e la situazione è disperata. Le pompe funebri –riporta il DailyBeast– non hanno più spazio per ricevere i cadaveri. Tutti lavorano sette giorni alla settimana più gli straordinari: siamo esausti“.