Massimo Cannoletta è ormai diventato noto al grande pubblico per aver fatto la storia de “L’Eredità”: campione per diversi mesi fino ad aver sbagliato volutamente per lasciare il posto agli avversari.
Massimo Cannoletta è ormai ricercatissimo, tutti lo vogliono. Sarà il suo carisma, l’umiltà, la simpatia o l’intelligenza? Certo è che c’è ancora molto da scoprire sull’uomo dei record scoperto da Flavio Insinna.
Sicuramente raggiungere la popolarità a 46 anni è un evento inaspettato: “Molto spesso si diventa popolari di botto per ragioni negative o tragiche. In questo caso è stata una cosa positiva, ma sono stranito. Sto facendo tante partecipazioni tv, è un onore conoscere professionisti come Alberto Matano, Serena Bortone, Francesca Fialdini“, ha dichiarato lo stesso Cannoletta.
Tuttavia Massimo aveva le idee chiare e sapeva che partecipare a L’Eredità era un suo grande desiderio: “Era un desiderio che avevo da 15 anni, avevo tentato quando conduceva Amadeus, ma sono stato eliminato dopo pochi minuti. Volevo giocare alla ghigliottina: era il mio capriccio. Ma poi sono stato troppo impegnato con il lavoro“.
Il campione de L’Eredità deve molto al padrone di casa Flavio Insinna che l’ha ospitato con affetto e stima per 51 puntate: “Ci siamo visti in tv, gli voglio bene, ormai è come un parente. Simpaticissimo, lo stimo come essere umano: si fa facilmente amare“.
Massimo Cannoletta è una vera enciclopedia umana, colto e ferratissimo. Il suo mito è Piero Angela seppure si sente al massimo “il suo maggiordomo“. Considerato un Google vivente ma dalle origini molto umili: il padre ex tecnico della Sip e la madre, che è venuta a mancare, era una casalinga. Lui si è laureato in Scienze Politiche perché erano tante le materie trattate che lo appassionavano.
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Le motivazioni di Massimo
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Massimo Cannoletta ha vinto 280 mila euro, una cifra importante considerando anche che ha perso il lavoro da poco: “Avevo un impiego nelle navi da crociera: con la pandemia mi sono trovato senza lavoro e ho capito che sarebbe durato tanto, così mi sono reinventato come divulgatore sui miei social e in podcast. Mi sono iscritto di nuovo al provino per il quiz, nonostante sia la persona meno competitiva del mondo. Ad esempio a scuola andavo bene ma passavo i compiti a tutti. Lo so, non andrebbe fatto“.
Ma il campione de L’Eredità è rimasto nel cuore della gente anche perché ha saputo fare un passo indietro per altruismo ed estrema umanità: “La ragione dell’abbandono non era la mia stanchezza per essere stato chiuso in hotel due mesi. Sentivo, più che altro, che quello era un ciclo che si era chiuso, non mi sembrava giusto restare e occupare un posto tenuto quasi due mesi, di ostinarmi, stufando il pubblico. Non volevo diventare una zavorra. Ero anche stanco nonostante il divertimento: era come Disneyland“.
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Una decisione totalmente sua, precisa il campione più amato del game show di Raiuno.