Fabrizio De André, la tragica storia dietro ad “Hotel Supramonte”

Conoscete la storia dietro ad Hotel Supramonte? È una delle canzoni più famosa di De André e racconta un’esperienza particolarmente drammatica vissuta dal cantautore.

De André Hotel Supramonte vero significato
Fabrizio De André (foto da Instagram)

Composta poco dopo il 1976 e contenuta nell’album L’Indiano (1981), Hotel Supramonte è una canzone sui generis, ispirata ad un evento traumatico che sconvolse la vita del cantautore. Essa racconta – tramite un linguaggio fatto di immagini ora vivide, ora sfuggenti – il periodo della sua prigionia in Sardegna, dove fu rapito insieme alla compagna Dori Ghezzi. I due parleranno del rapimento come di un momento surreale, nel quale furono costretti a camminare per ore senza sosta ed a dormire al freddo, per poi essere segregati in un abitazione per 117 giorni, fino alla loro liberazione, avvenuta dopo il pagamento di un cospicuo riscatto. Di quell’esperienza drammatica, De André seppe fare un’opera d’arte, che con le sue vendite contribuì a risarcire il padre dei soldi spesi per salvargli la vita.

Leggi anche -> La canzone che Battisti dettò in sogno a Mogol e Mango rese immortale

Fabrizio De Andrè, “Hotel Supramonte”: esegesi del testo

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Fabrizio De André (@dentro_faber)

Leggi anche -> “Qualcosa di grande”, Cesare Cremonini svela la storia dietro la canzone

De André compose il testo di Hotel Supramonte a partire da un brano già esistente, Hotel Miramonte, di Massimo Bubola. Per la propria canzone egli scelse il nome “Supramonte”, facendo riferimento ad una catena montuosa della zona centro-orientale della Sardegna, nota per aver offerto riparo a numerosi malfattori nel corso dei secoli. La donna in fiamme e l’uomo solo rappresentano dunque lo stesso autore e la compagna, anche se molti fanno notare che – ampliando gli orizzonti del significato – vi si può leggere la storia di una coppia chiusa nella prigione di una relazione ormai finita.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Fabrizio De André (@dentro_faber)

Nonostante la malinconia e la sofferenza sulle quali si struttura il brano, il testo è pervaso da una cieca speranza, che riecheggia negli ormai celebri versi: “Passerà anche questa stazione senza far male, passerà questa pioggia sottile come passa il dolore…”. Sono proprio quei versi, come tanti altri scritti prima e dopo questo brano, ad aver reso De André un artista immortale.

Gestione cookie