“F*ck Black Lives Matter”: i pro-Trump picchiano una donna di colore

“Credevo di morire”, ha confessato la donna afroamericana, insultata e aggredita dai sostenitori di Donald Trump.

Credeva di essere sul punto di morte la giovane donna afroamericana, insultata e picchiata da un gruppo di sostenitori di Donald Trump. Ci troviamo a Los Angeles, in California, luogo dove la vittima è stata brutalmente aggredita lo scorso mercoledì, 6 gennaio; data anche dell’assalto al Campidoglio di Washington da parte della violenta folla insurrezionale. Berlinda Nibo, 25 anni, ha deciso di raccontare la sua esperienza al notiziario online BuzzFeed, a seguito delle fotografie scattate da Raquel Natalicchio.

La manifestazione, in prossimità del municipio di Los Angeles, era inizialmente pacifica e “celebrativa”, riferisce la fotoreporter indipendente Kate McTiernan. Tuttavia, l’evento ha cambiato repentinamente aspetto, prendendo una piega particolarmente rissosa e aggressiva. Secondo i media locali, tra sostenitori di Trump e i contromanifestanti sono scoppiati improvvisi litigi e le violenze perpetrate hanno provocato diversi feriti. La polizia di Los Angeles dichiara in totale sei arresti. Tre sono stati accusati di detenzione di oggetti non consentiti durante una manifestazione pubblica, uno di resistenza a pubblico ufficiale; mentre gli altri due hanno ostacolato il tentativo di dispersione da parte delle forze dell’ordine.

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Berlinda Nibo: “Credevo di morire”

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Nibo ha detto di essersi trovata inconsapevolmente nel mezzo della manifestazione pro-Trump lo scorso mercoledì nel centro di Los Angeles, luogo dove la vittima è stata attaccata da un gruppo di ultras di Donald Trump. La maggior parte dei membri indossava cappelli “Make America Great Again.” Secondo quanto riporta Los Angeles Times, la donna aveva ricordato al gruppo di indossare la mascherina. In 30 l’hanno inseguita e bloccata; le hanno il preso il telefono, strappato la parrucca e spruzzato lo spray al peperoncino, l’insopportabile habanero, negli occhi e nelle orecchie. “Non cadere, altrimenti ti prenderanno a calci” – si ripeteva la donna durante l’aggressione. “In quel momento” – continua – “ho pensato di morire.”

Un manifestante l’ha afferrata alle spalle, assicurandole che l’avrebbe soccorsa. L’uomo invece l’ha nuovamente bloccata per consentire l’iterazione dell’aggressione: Nibo è stata ancora una volta attaccata a colpi di calci e spray. “Non mi ha affatto aiutata.” – ha sottolineato la donna. La notizia dell’aggressione, l’ennesima negli Stati Uniti che registra come vittima una persona di colore, è rimbalzata sui social networks; foto e video dell’attacco continuano a girare sui social media, scatenando un’ondata di reazioni tra gli utenti.

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A fine aggressione, una manifestante ha raccolto da terra la parrucca e, sventolandola, ha gridato: “F*ck Black Lives Matter! Ho fatto il primo scalpo della guerra civile!”

Fonte Los Angeles Times

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