Una madre è stata condannata per aver ucciso a colpi di forbici il figlio appena nato e per aver gettato il suo cadavere nella spazzatura.
Una donna è stata condannata a due anni di carcere per l’omicidio del figlio appena nato. Il delitto si è consumato a Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale, e, secondo l’accusa, la donna avrebbe ucciso il neonato pugnalandolo con un paio di forbici. Dopo l’arresto, la 30enne avrebbe ammesso agli inquirenti quanto messo in atto aggiungendo di aver agito perché non sarebbe stata in grado di mantenere il bambino.
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Ha ucciso il figlio appena nato accoltellandolo per 22 volte con un paio di forbici poi avrebbe gettato il cadavere nella spazzatura avvolto in un sacchetto di plastica. Questo è quanto avrebbe messo in atto una donna di 30 anni di Mykolaiv, in Ucraina, che è stata arrestata dalla polizia e condannata a due anni di carcere. Secondo quanto riporta il Daily Mail, la donna avrebbe nascosto per mesi la gravidanza e, la settimana scorsa, subito dopo aver partorito nel balcone di casa per non farsi sentire, avrebbe assassinato il neonato. Il piccolo sarebbe stato raggiunto da 22 coltellate sferrate sull’addome e sugli arti.
Al mattino seguente, una residente in zona, ha ritrovato il cadavere in un bidone dell’immondizia ed ha lanciato immeditatamente l’allarme. La polizia ucraina ha avviato le indagini che hanno portato all’arresto della madre della vittima. Durante un’udienza in tribunale, la 30enne si è dichiarata colpevole ammettendo le proprie responsabilità. La donna, madre di altre due figlie di 7 e 4 anni, si sarebbe poi giustificata dicendo di aver ucciso il neonato poiché non avrebbe potuto mantenerlo. La nascita del terzo figlio, secondo la donna, avrebbe peggiorato la situazione economica della sua famiglia.
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I giudici del tribunale hanno stabilito che il piccolo sarebbe nato senza alcun problema e perfettamente sano, ma sarebbe rimasto vittima di un crimine efferato. Inoltre, i giudici hanno stabilito che il delitto fosse stato progettato da tempo ed hanno condannato la donna per omicidio premeditato a due anni di carcere, pena ridotta per via della sua ammissione di colpevolezza.