La Gran Bretagna avrebbe reintrodotto l’uso di una sostanza bandita nel 2018 dall’UE che nuoce alla salute delle api: scelta possibile con la Brexit.
Tornano in Gran Bretagna i neonicotinoidi, seppur temporaneamente dato il frangente emergenziale. Si tratta di pesticidi aggressivi che l’UE ha bandito due anni fa. La reintroduzione, resa possibile grazie alla Brexit, rappresenterebbe un grande fattore di rischio per le api, in quanto questi prodotti agirebbero in particolar modo contro gli impollinatori.
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Api, con la Brexit reintrodotto pericoloso pesticida che le ucciderebbe
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L’uscita della Gran Bretagna dall’UE non autorizza il Paese d’Oltre Manica a violare condizioni preesistenti. Sono questi i patti che seguono la Brexit e di cui lo stesso Boris Jhonson si disse fiero portavoce. Eppure adesso, a causa del periodo emergenziale, la necessità sovrasta gli accordi. Il settore primario in forte crisi avrebbe effettuato alcune richieste che il Governo non ha potuto ignorare. E così a due anni dalla loro mesa al bando da parte dell’UE, nel Paese della Regina Elisabetta II verranno reintrodotti – temporaneamente- i neonicotinoidi.
Si tratta di potenti pesticidi molto simili nella struttura alla nicotina che aggrediscono gli insetti, specialmente gli impollinatori. Di questa categoria fanno parte le tanto preziose api. Esseri imprescindibile per la sopravvivenza di tutte le specie, anche per quella umana. Nel dettaglio i neonicotinoidi indurrebbero le api a perdere il loro senso di orientamento, quasi cancellandogli la memoria ed inibendo le loro capacità riproduttive.
La concessione fatta alla Regno Unito per l’utilizzo dei neonicotinoidi come premesso è di natura temporanea. Un permesso resosi necessario a seguito delle numerose ed insistenti richieste dalla National Farmers Union (NFU) e della British Sugar. Sarà così, quindi, che i pesticidi saranno utilizzati sulle barbabietole attualmente scarseggianti per colpa di una malattia sviluppata dallo stesso vegetale.
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Una richiesta che non giunge alle orecchie del Governo solo ora: proprio due anni fa per la prima volta, all’alba della messa al bando già erano sorte le prime proteste. Le caratteristiche di questi pesticidi – certificato dagli stessi produttori- sarebbero altamente nocive per le api. Contengono, infatti, una sostanza che già cinque anni fa venne classificata come altamente pericolosa.
M.S.