Dopo le mutazioni britanniche e sudafricane, una terza variante del coronavirus è stata rilevata in Giappone.
A dare la notizia è il ministero della Salute giapponese stesso la scorsa domenica, 10 gennaio. Secondo i media locali, a seguito della circolazione dei nuovi rami britannici e sudafricani, una terza variante del coronavirus è stata recentemente rilevata in Giappone in quattro passeggeri provenienti dal Brasile. Al loro arrivo all’aeroporto Haneda di Tokyo lo scorso 6 gennaio, i quattro viaggiatori, originari di Amazonas, stato brasiliano ricoperto dalla foresta pluviale amazzonica.
Tra questi, un uomo sulla quarantina è stato ricoverato per difficoltà respiratorie, una donna, 30 anni, soffriva di mal di testa e mal di gola e, ancora, un ragazzo aveva la febbre. Infine, la quarta persona, un altro adolescente, è risultato asintomatico. Attualmente, il livello di contagiosità della nuova mutazione SARS-CoV-2 è ancora ignoto. “In questo momento, non ci sono prove sul maggior rischio di contagiosità della nuova variante individuata nei passeggeri brasiliani” – ha infatti ricordato Takaji Wakita, direttore dell’Istituto nazionale giapponese di malattie infettive.
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Il Ministero della Salute brasiliano e il NIID giapponese concordano sulle caratteristiche della nuova variante. Quest’ultima, appartenente al ceppo B.1.1.248, presenta ben dodici mutazioni all’interno della proteina S (Spike Protein). Tra le innumerevoli variazioni, una era già stata individuata nei ceppi identificati nel Regno Unito e nel Sud Africa: in termini evoluzionistici “questo implicherebbe una maggiore diffusione e rapidità di trasmissione.” Difatti, la variante britannica è dal 40 al 70% più infettiva rispetto al ceppo originale, ha riferito giovedì scorso il neurologo e politico francese Olivier Véran. Inoltre, anche gli esiti relativi alla variante sudafricana mostrano una spiccata tendenza del virus al contagio.
Giovedì il Giappone ha annunciato lo stato di emergenza nella grande area di Tokyo dopo che un numero record di casi Covid è stato registrato nuovamente nella capitale del paese. All’annuncio delle nuove e rigide restrizioni, il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha dichiarato che la situazione è “sempre più preoccupante a livello nazionale “: tutti hanno un “forte senso di crisi”. Pertanto, le misure di protezione e prevenzione diventano progressivamente più ingenti per combattere la terza ondata di infezioni virali.
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Il funzionario del ministero della salute giapponese ha annunciato che gli studi sull’efficacia dei vaccini contro questa nuova variante giapponese sono ancora in corso.
Fonte Cnews
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