Nonostante i numerosi segnali lanciati dalla Natura, l’uomo non riuscirebbe a cogliere che ad attenderlo potrebbe esserci un’estinzione di massa.
Pandemia, crisi climatica, fenomeni meteorologici violenti. Questi solo alcuni dei campanelli d’allarme fatti squillare dalla natura. Eppure l’uomo sembrerebbe sordo al richiamo, ignorando quelli che potrebbero essere i presagi di una prossima estinzione di massa.
Che la popolazione mondiale non abbia colto il rischio lo afferma un recente studio il quale ha vagliato le convinzioni del pianeta mettendole a confronto con la reale situazione di fatto.
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Estinzione di massa, l’uomo ignora i campanelli d’allarme: il recente studio
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A firmare la ricerca ben 17 esperti provenienti da ogni parte del mondo. Menti illustri che avvertono come la minaccia al Pianeta ed a tutti gli esseri viventi che la abitano, sarebbe di proporzioni talmente epiche che ben difficile sarebbe domarla anche per i più esperti.
Questi devastanti effetti distruttivi, nonchè l’incidenza deleteria che stanno avendo sul Pianeta sono sintomo di una sola cosa: ossia che l’uomo non si renda conto di quanto sta accadendo e di quanto sia drastico il problema.
Nel documento, riporta il The Guardian, si legge come il mainstream stia avendo non poche difficoltà nel comprendere la vera portata di questi danni. Una degenerazione inarrestabile che porterà a grandi migrazioni, guerre, siccità e pandemie sempre più di frequente. Esiste una sola soluzione, che vengano subito intraprese azioni risolute.
Gli scienziati hanno voluto lanciare un chiaro messaggio ai Governi, invitandoli ad agire in modo rapido, utilizzando termini sì drastici ma altamente realistici.
I cambiamenti che devono essere operati, proseguono, necessitano di essere drastici. Di certo partendo dall’idea di capitalismo e da concetti ormai in esso radicato come l’utilizzo di combustibili fossili in luogo di energie rinnovabili. O ancora come i tagli dei fondi alla ricerca.
Questo recente rapporto giunge alle orecchie dei media dopo il conclamato fallimento degli obbiettivi sulla biodiversità. Per la seconda volta, peraltro in un decennio. Una notizia che, però, si spera venga smentita dal futuro, soprattutto alla luce dell’impegno assunto dalla coalizione di 50 paesi che si sono prefissati quale scopo quello di salvare almeno un terzo degli Oceani e delle terre emerse. Stando ad un rapporto attualissimo dell’ONU pare che sulla Terra, ormai, siano un 1 milione le specie a rischio estinzione ed alcune di esse a stretto giro.
Gli studiosi avrebbero affermato che questa precarietà ambientale potrebbe essere definita come un qualcosa di ancor più deleteria della pandemia.
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A maggiormente determinare l’erosione della Natura, l’esponenziale aumento della popolazione che, ovviamente, chiede alla terra più di quanto quest’ultima abbia da offrire. Ed è così che l’aumento dei numeri sono direttamente proporzionali allo spreco ed allo sfruttamento delle risorse.
M.S.