Uccide e smembra la fidanzata: arrestato il professore universitario

La ragazza, 24 anni, si è lasciata sedurre dal docente. Accusato di omicidio, il noto storico è stato condannato.

Oleg Sokolov, storico russo ed esperto di guerre napoleoniche, lavorava come docente di Storia Moderna presso l’Università Statale San Pietroburgo, in Russia. Lo studioso accademico, 64 anni, era una mente brillante, le cui intense e dedite attività scientifiche e di ricerca sociale sono state premiate dalla Francia con la Legion d’Onore nel 2003. La vittima e sua compagna, Anastasia Yeshchenko, era una studentessa laureata, appena 24enne. Secondo i notiziari locali, l’ex professore è stato ritrovato lo scorso novembre 2020 all’interno di un fiume, insieme alla borsa contenente gli arti mozzati della sua fidanzata.

Durante il processo, Solokov ha ammesso il crimine, pur sottolineando il carattere non premeditato dell’omicidio. Secondo la versione di Oleg, la studentessa sarebbe il motivo principale del suo “stato di totale follia”, a causa dei suoi costanti commenti offensivi verso i figli che il professore ha avuto da una precedente compagna. Il docente è stato condannato a 12 anni e 6 mesi di carcere per aver ucciso e fatto a pezzi la fidanzata, nonché per detenzione abusiva di armi. Tuttavia, sebbene la condanna prevista dal tribunale di San Pietroburgo fosse pari a 15 anni di carcere; Sokolov, tormentato dal crimine, ha pregato la Corte per allentare la durata della detenzione. A seguire i dettagli dell’atroce omicidio.

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Il ricorso in tribunale: i sei potenziali fattori attenuanti

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Il notiziario Kommersant cita le parole dei giudici e ricorda che Oleg Sokolov ha ucciso Anastasia Yeshchenko circa verso le ore 3:00 dell’8 novembre 2019 “durante un litigio basato su gelosia reciproca”. L’acceso diverbio ha innescato l’uccisione e lo smembramento della donna, la cui salma è stata avvolta in una borsa e gettata verso sera nelle acque del Moika. Un passante ha notato l’ex storico e docente bloccato nella gelida corrente del fiume; mentre un tassista di passaggio ha chiamato immediatamente i soccorritori. Il professore aveva con sé uno zainetto con all’interno braccia e mani mozzate. Nella sua abitazione, invece, è stata ritrovata la testa di Anastasia Yeshchenko.

L’uomo, si faceva chiamare “Sire” dalla compagna, alla quale aveva a sua volta dato il soprannome di “Giuseppina“, come la moglie di Napoleone. Il giudice del tribunale di San Pietroburgo ha riferito che l’uomo avrebbe sparato a Yeshchenko quattro volte con un fucile, prima di smembrarla con un coltello e una sega. Le parti del cadavere sono stati raccolti in dei sacchi, pronti per essere gettati in parte nel fiume che bagna San Pietroburgo. Tuttavia, le braccia della vittima non sono riuscite ad affondare. Di conseguenza, l’assassino è entrato in acqua e la temperatura gelida gli ha bloccato gli arti, impedendogli la mozione. L’uomo è stato in breve tempo catturato dagli agenti di polizia locali.

Gli avvocati dello storico hanno presentato ricorso contro il verdetto del tribunale del distretto di Oktyabrsky. Tra i principali fattori attenuanti ci sarebbero: il rimorso, la presenza di bambini piccoli, l’instabile stato di salute di Oleg, l’assistenza attiva nella risoluzione di un crimine, il ritrovamento dell’assassino in una situazione traumatica a lungo termine e immoralità del comportamento della vittima. Gli avvocati continuano pertanto a chiedere che il riconoscimento dell’esame psicologico e psichiatrico sia considerato come prova inammissibile della colpevolezza dello storico.

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L’esame è stato effettuato dal National Medical Research Center for Psychiatry and Addiction. V.P Serbsky. Gli esperti hanno scoperto che l’ex docente non soffre di alcun disturbo mentale, demenza o altri spettri relativi a malattie psichiatriche.

Fonte коммерсант

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