Sempre più ampia la crepa all’interno della fila del Governo: il Premier Conte si affida al voto di fiducia e Renzi prosegue sulla sua strada.
“Se non prende 161 voti, tocca a un governo senza Conte“, lapidario Matteo Renzi sul fronte crisi di Governo. Tra il leader di Italia Viva e l’Esecutivo ormai è uno sfrontato faccia a faccia, che si gioca sul filo del rasoio. Il Premier Conte ha deciso di andare ai voti e spera nel passo indietro o nel ripensamento da parte di qualcuno. Il fine settimana che attende gli italiani è, dunque, catartico. Da un lato i nuovi provvedimenti per il contenimento della pandemia, dall’altro la possibile caduta del Governo al suo esito.
Nella mente del Presidente del Consiglio, pare, ci sia già un piano qualora dovesse riuscire ad incassare la fiducia. Nella serata di ieri, lungo è stato il suo confronto con Sergio Mattarella, al quale avrebbe chiesto la formalizzazione in parlamento della crisi. Lunedì si terrà il voto alla Camera e martedì al Senato
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Nella serata di ieri, Giuseppe Conte ha formalizzato dinnanzi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le dimissioni della Ministra alle Politiche Agricole Teresa Bellanova, assumendosi ad interim il Ministero. Non solo, ha anche chiesto il voto sulla fiducia di Camera e Senato, che si terranno rispettivamente lunedì e martedì. Insomma, il dado è tratto. Il Governo Conte potrebbe essere dinnanzi ad un bivio: l’ennesima prova di resistenza o la definitiva caduta.
Una circostanza la prima che se dovesse concretarsi avrebbe già dei contorni ben precisi. Pare, infatti, che nell’eventualità, riporta Agi, il Premier avrebbe pensato di creare un gruppo parlamentare autonomo con i nuovi arrivati. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Prima bisogna pensare ai voti, ed è per tale ragione che è partita la caccia al “parlamentare”. In ogni modo pare che il Governo stia cercando di ricompattare la sua maggioranza e di dissuadere alcuni onorevoli e senatori di Italia Viva a non seguire il loro capogruppo.
Ma Matteo Renzi non resta a guardare e rimane fermo nel suo pensiero. Anzi, con parole al vetriolo avrebbe affermato che magari questo Governo ha anche i numeri per continuare, ma Conte ha voluto rischiare. Questo a suo avviso resta un dato di fatto.
Quanto alla posizione della destra, non può dirsi mutata: la richiesta al Capo dello Stato è sempre la stessa, celerità e al voto subito. Sul punto si è espresso Matteo Salvini che ha dichiarato: “Che Conte giochi il tutto e per tutto pur di tirare a campare non è un bene per l’Italia“, riporta Agi.
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Il leader del Carroccio ha poi chiosato affermando: “Rabbrividisco all’idea che saranno avanzate proposte a questo e a quello. Sarebbe stata una vergogna già prima della pandemia, figuriamoci adesso: un governo minestrone in piena epidemia è ancora più assurdo“.