Gli anziani ancora una volta vittime di una nuova forma di truffa che sta tristemente spopolando negli ultimi tempi.
Con la pandemia in corso, le truffe non hanno subito alcun calo anzi ne emergono sempre di nuove forme in cui le vittime predilette sono gli anziani. Una categoria debole che meriterebbe pertanto la dovuta tutela. Tra le truffe più diffuse, soprattutto in quest’ultimo periodo in cui gli spostamenti sono molto limitati, vi sono quelle telefoniche. Ad esempio, qualcuno finge di essere una persona della chiesa e chiede al malcapitato del denaro per supportare le attività ecclesiastiche. Diffusa altresì la telefonata fatta da un finto parente il quale, facendo leva sulla buona fede e sull’ingenuità del soggetto, tenta di estorcere denaro. Il malfattore finge di essere il nipote e chiede alla vittima di inviargli denaro utile per sostenere delle spese mediche o comunque per provvedere a beni di prima necessità.
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Ai sensi del Codice Penale e precisamente l‘articolo 640 dispone: Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. Nel caso del sedicente nipote che chiama i “nonni” per avere denaro utile per provvedere alle spese mediche, la vittima procederà ad inviare denaro sul conto che poi verrà prontamente chiuso per evitare di essere rintracciati. E sono tanti i casi maturati dalla giurisprudenza in materia che identificano questo modus operandi ormai diffuso. Non resta che stare vicini ai propri cari per difenderli contro questi soprusi.
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Se prima la minaccia era dietro la porta, adesso basta alzare la cornetta del telefono per ritrovarsi vittima di un giro di illegalità purtroppo diffuso.