Il giudice per le indagine preliminari di Lecce ha detto di no al rito abbreviato per Antonio De Marco. Lo studente è l’assassino dei due fidanzati Daniele De Santis ed Eleonora Manta.
Nessuno sconto di pena per Antonio De Marco. E’ questa la decisione del giudice per le indagini preliminari di Lecce. Lo studente 21enne di Casarano è l’assassino dei due fidanzati di Lecce Daniele De Santis ed Eleonora Manta, uccisi il 21 settembre scorso nella loro casa in Salento.
LEGGI ANCHE — Rita Fiorenza, dopo il tragico incidente si spegne a soli 23 anni
IL GIP RIGETTA L’ISTANZA DI PERIZIA PSICHIATRICA PER DE MARCO
LEGGI ANCHE — Intervista a Pietro Orlandi: “Dopo 38 anni non dimentichiamoci di Emanuela….”
Arriva quindi il no da parte del giudice Michele Toriello, che ha rigettato l’istanza di rito abbreviato avanzata dai legali del giovane. La difesa, rappresentata dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellissario, ha spiegato il perché della scelta. Presentare l’istanza di rito abbreviato gli permetterà di farsi trovare pronti nel caso in cui, nel frattempo, dovesse cambiare la norma di legge. I legali di De Marco, inoltre, hanno deciso di presentare la richiesta nel caso in cui nel processo dovessero cadere le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e dell’aver agito con crudeltà, in relazione al reato di duplice omicidio volontario contestato dal pm Maria Consolata Moschettini. E’ stata ritenuta inammissibile dal gip Michele Toriello la richiesta di perizia psichiatrica, avanzata dai legali di Antonio De Marco, nell’ambito dell’incidente probatorio. Secondo il gip, la richiesta della difesa non rientra tra le prove indifferibili, ma potrà comunque essere avanzata anche nella prima udienza del processo.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter
Intanto il 18 febbraio è stata fissata la prima udienza del processo a carico di Antonio De Marco, davanti alla Corte D’Assise del Tribunale di Lecce.