Secondo l’ultima dichiarazione del legale di Bossetti il ricorso permetterà di confrontare nuovamente i dna e trovare il “vero colpevole”.
Il legale di Massimo Bossetti, attualmente condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne di Brambate, Yara Gambirasio, ha rivelato in una recente intervista di credere ancora nella giustizia e di continuare nel suo tentativo di provare l’innocenza del suo assistito. Bossetti, dal 2011 ad oggi, si è di fatto sempre dichiarato innocente durante i processi, come nelle sue lettere pervenute dal carcere. Perciò l’avvocato Claudio Salvagni nel corso degli ultimi 5 anni ha continuato ad inviare le sue richieste per confrontare ancora una volta il dna del muratore con i campioni prelevati sui vestiti dell’adolescente uccisa nel 2010.
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Non si da per vinto l’avvocato di Bossetti, continuando a ribadire a più riprese la sua presunta innocenza. Dopo il duplice rigetto nello scorso anno da parte della Corte di Assise dell’istanza per la difesa dell’incriminato, il ricorso è stato accolto dalla Cassazione. Adesso verra nuovamente confrontato il suo dna con quello dei 54 campioni conservati. “Ci veniva risposto che non c’erano più campioni di dna“, avrebbe aggiunto il legale riferendosi alle richieste precedenti e continuando poi per la sua strada: “il dna di ‘Ignoto 1’ non corrisponde al dna di Bossetti“.
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Secondo l’opinione del suo difensore, Bossetti sarebbe stato incastrato volutamente per avere un colpevole. Visto l’atto di orribile violenza e la grande risonanza del processo. Ma, credendo fermamente nella giustizia non vuole darsi per vinto. Evitando in tal modo, qualora Bossetti fosse davvero innocente, di fare la fine di molti altri condannati ingiustamente.