Il Pizza Day ieri è stato festeggiato in ogni capo del mondo ma l’attuale pandemia in corso ha completamente stravolto l’economia del settore
La pizza è sicuramente uno dei piatti più consumati al mondo, amata da grandi e piccini per la sua facilità di preparazione ma anche per la ricchezza di ingredienti che la caratterizzano. Questo cibo si è addirittura meritato un giorno sul calendario per essere celebrato nel modo più degno e prestigioso possibile.
Il 17 gennaio quindi è il Pizza Day, festa istituita nel 2018 dopo il riconoscimento mondiale dell’Arte del Pizzaiolo Napoletano a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO (7 dicembre 2017).
Con gran parte delle pizzerie chiuse per l’entrata in vigore delle misure di prevenzione degli ultimi Dpcm, la festa si è celebrata quindi in casa dove, secondo i dati della Coldiretti, oltre 4 italiani su 10 (44%) hanno scelto di prepararsela da soli pur di non rinunciarci. Gli italiani restano comunque ancora il Paese dove la pizza è il piatto più consumato con 7,6 chili all’anno pro-capite.
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Le pizzerie dopo le chiusure serali sono state pesantemente colpite e anche l’arte dei grandi pizzaioli è stata messa in pericolo. Le vendite nei locali sono praticamente dimezzate con un crack economico, stimato da Coldiretti, in almeno 5 miliardi nel 2020.
Questa situazione mette seriamente a rischio il futuro di 63mila pizzerie con circa 200mila addetti presenti lungo tutta la Penisola. Ma le difficoltà, spiega sempre Coldiretti, si trasferiscono lungo tutta la filiera agroalimentare visto che per preparare questo piatto servono altre materie prime come farina, mozzarella, olio di oliva e salsa di pomodoro, solo per citarne alcuni.
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Il lockdown ha però riportato in cucina gli italiani. “La preparazione casalinga dei piatti tradizionali, a partire dalla pizza, in questo periodo è infatti – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli. Non a caso si è registrato un raddoppio delle vendite di preparati per pizze (+101%) nei supermercati”.
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