Sul sito Charge.org è stata lanciata una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella relativa al caso Martina Rossi.
Una petizione online per chiedere giustizia per Martina Rossi, la ragazza 20enne deceduta in Spagna il 3 agosto del 2011 dopo essere precipitata dal terrazzo di un hotel dove alloggiava con alcune amiche. La raccolta firme, pubblicata sul sito Charge.org, è rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e chiede che l’udienza prevista in Cassazione giovedì non venga rinviata e la revoca della prescrizione per il reato di “morte come conseguenza di altro reato”.
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Caso Martina Rossi, giovedì l’udienza in Cassazione: lanciata petizione indirizzata al Presidente Mattarella
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Tra due giorni, giovedì 21 gennaio, la Corte di Cassazione è chiamata ad esprimersi sul caso legato alla morte di Martina Rossi, la studentessa morta a Palma di Maiorca dopo essere precipitata dal terrazzo di un hotel. In primo grado erano stati condannati a sei anni di reclusione Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni con le accuse di morte in conseguenza di altro reato e tentata violenza sessuale. Secondo l’accusa, la giovane studentessa sarebbe caduta dalla terrazza dell’albergo nel tentativo di fuggire ad una tentata violenza sessuale.
La condanna di primo grado era stata poi annullata nel 2018 quando la Corte d’Appello di Firenze ha dichiarato prescritto il reato di morte in conseguenza di altro reato e successivamente, nel 2020, ha assolto i due imputati anche dal secondo capo d’imputazione. I giudici hanno stabilito che il fatto non sussiste affermando, però, che “un’aggressione di carattere sessuale non può neppure del tutto escludersi“.
In vista del parere della Cassazione è stata lanciata una petizione sulla piattaforma Charge.org, che ad oggi ha raccolto oltre 80mila firme. Nella raccolta firme si chiede al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che vi sia la revoca per la prescrizione del reato di morte come conseguenza di altro reato. “La morte di un essere umano – si legge nella pagina della raccolta firme- non può essere trattata come un debito ‘caduto/a in prescrizione’. È disumano che a distanza di così tanti anni, a fronte delle tante prove raccolte, due genitori non abbiano ancora potuto capire com’è morta la loro unica figlia ventenne“.
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Infine, la petizione chiede che l’udienza prevista per giovedì si svolga senza ulteriori rinvii, che rischiano di fare entrare in prescrizione anche il secondo capo d’imputazione, o che questa si congeli sino alla nuova eventuale data del processo.