Cuoco ha ucciso la moglie nel 2019 perché lo respinse, arriva la sentenza definitiva

Per il cuoco tunisino che nel 2019 ha ucciso la moglie strangolandola sono stati confermati i 30 anni di carcere, fu omicidio volontario

Cuoco uccise la moglie nel 2019 perché lo respinse, arriva la sentenza definitiva
Tribunale (Foto di Daniel Bone da Pixabay)

All’epoca dei fatti, il 17 aprile 2019, aveva chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato il cuoco tunisino Naili Moncef imputato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi per aver strangolato la compagna Elvira Bruno. Lui l’aveva barbaramente uccisa perché lo aveva respinto dopo essere uscita dalla doccia del loro appartamento in via Antonino Pecoraro Lombardo.

Inoltre, secondo la ricostruzione degli agenti della squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Federica La Chioma e dall’aggiunto Annamaria Picozzi, Elvira Bruno, un mese prima di essere uccisa aveva parlato al compagno di voler troncare la loro relazione.

Fu l’uomo a chiamare gli agenti quella mattina e a consegnarsi spontaneamente. Il processo nel 2019 avvenne per direttissima come richiesto dal gip Fabrizio Molinari, basandosi sul racconto dell’uomo. Il gip gli aveva riconosciuto l’attenuante della provocazione da parte della moglie, facendo cadere l’aggravante dei futili motivi contestata dall’accusa dei parenti della vittima.

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Naili Moncef ha ottenuto 30 anni di carcere. Costituiti parte civile i familiari e l’associazione Le Onde

Cuoco uccise la moglie nel 2019 perché lo respinse, arriva la sentenza definitiva
Naili Moncef (foto dal web)

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Ieri la svolta nel caso, la Corte d’Assise d’Appello ha condannato l’uomo a trent’anni di carcere, confermando la sentenza già emessa in primo grado dal gup Walter Turturici, alla fine di febbraio del 2020.

Il racconto di Naili Moncef non ha mai convinto la Procura perché vago e poco credibile. Elvira venne trovata infatti in camera da letto completamente vestita, mentre l’asciugamano di cui parlava all’inizio non venne rinvenuto affatto. Per i pm impegnati nell’inchiesta i rapporti tra i due non erano sereni da molto tempo e questo avrebbe scatenato le ire di Naili.

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Femminicidio (GettyImages)

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