Il voto last second di Lello Ciampolillo sta facendo discutere. Ma il senatore “costruttore” ex M5S si difende: “Non sono arrivato in ritardo e la moviola mi ha dato ragione”.
Per poter convalidare il voto sulla fiducia del Senato al governo Conte II si è fatto ricorso al Var. Infatti la Presidente Maria Elisabetta Casellati aveva dichiarato chiuse le votazioni, salvo poi riammettere i senatori Riccardo Nencini e Lello Ciampolillo, che inizialmente risultavano assenti dall’aula. Una vicenda che ha suscitato molte polemiche e ironie sui social.
Il senatore Ciampolillo si difende: “La dinamica è semplice: si può votare fino alla fine, ho chiesto di votare e ho votato, non sono arrivato tardi. Ero sicuro di quello che stavo facendo e questa Nazione ha bisogno di un governo che operi e non di queste sceneggiate da Prima Repubblica”.
Il voto favorevole di Ciampolillo non era affatto scontato: un anno fa era stato espulso dal Movimento 5 Stelle insieme ad altri 5 deputati per la questione delle mancate rendicontazioni, perché non aveva rispettato la regola di trasparenza che il Movimento impone ai suoi parlamentari. Oggi Ciampolillo fa parte del Gruppo Misto, ma non esclude di poter rientrare nel M5S, tant’è che ha dichiarato: “Il mio appoggio al governo sarà su tutti i temi che riterrò opportuni”.
Le polemiche sul voto
Lello Ciampolillo interviene al Senato
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Alfonso Ciampolillo, detto Lello, nasce a Bari nel 1972. Nel 2009 è il candidato del Movimento alla carica di sindaco del capoluogo pugliese, ma ottiene solo lo 0,4% dei consensi.
Eletto per la prima volta al Senato nel 2013, dal suo arrivo in Parlamento, Ciampolillo porta avanti diverse battaglie, con toni spesso sui generis. Propone la liberalizzazione della cannabis terapeutica e della cannabis light (che secondo lui contrasterebbero anche il Coronavirus) ed è un convinto no-vax, che su Facebook aveva suscitato clamore per dei post in cui critica l’uso delle mascherine.
La sua lotta più famosa però riguarda gli ulivi nella sua regione natale, la Puglia, che soffrono per il batterio della xylella. Invece dell’abbattimento degli alberi malati, Ciampolillo propone metodi a dir poco alternativi: un trattamento a base di onde elettromagnetiche e sapone naturale. In un estremo tentativo di salvare un ulivo, arrivò anche a spostare legalmente il suo domicilio presso l’albero in questione, che fu comunque abbattuto.
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Nonostante l’insuccesso, ora che il ministro Teresa Bellanova si è dimessa, Ciampolillo rilancia: “Se arrivasse la proposta del Governo, l’Agricoltura potrebbe piacermi“.