Con la nuova Legge di Bilancio 2021 è stato previsto un contributo a fondo perduto in favore dei locatori se decideranno di ridurre l’affitto ai propri inquilini.
La pandemia ha sconvolto gli assetti economici dell’intero Pianeta. Una crisi sistemica che ha messo a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari e finanziari di ogni singolo Paese. In Italia il Governo si è adoperato per inserire all’interno della nuova legge di Bilancio 2021 ogni sorta di agevolazione per cercare di lenire il disagio dei cittadini. Tra queste è stato inserito anche un contributo a fondo perduto in favore dei locatori di 1.200 euro che potranno ottenere riducendo gli affitti ai propri inquilini. Ecco come richiederlo e di cosa si tratta.
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Bonus affitti, in favore dei locatori disposto un contributo a fondo perduto
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Ben 1.200 euro a fondo perduto, questo è quanto disposto all’interno della Legge di Bilancio 2021 in favore dei locatori che decideranno di ridurre il canone locativo ai propri inquilini.
A renderlo noto l’Agenzia delle Entrate durante il quarto incontro a livello nazionale con l’Ordine dei commercialisti e dei contabili. Questa agevolazione è rivolta a tutti coloro che hanno posto in affitto un immobile ad uso abitativo che si trova all’interno di un Comune definito ad alta densità abitativa. Qualora riduca il canone la somma che gli verrà riconosciuta sarà pari al 50% della somma cui ha rinunciato per un massimo di 1.200 euro appunto. Il fatto che all’interno della disposizione non siano inserite preclusioni di sorta ricomprende all’interno dell’agevolazione tutti i locatori che siano soggetti Irpef e Ires, purchè vantino un titolo sull’immobile. Nessuna esclusione, dunque.
L’unica limitazione riguarda la tipologia di immobile che deve essere ad uso abitativo (ossia categoria catastale A esclusi quindi gli uffici) e che sia l’abitazione principale dell’inquilino. Per poter ricevere il contributo a fondo perduto, dell’ammontare del nuovo canone dovrà essere fornita comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate la quale registrerà l’accordo.
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Per Comune ad alta tensione abitativa si intendono tutti quei centri inseriti all’interno di un elenco stilato dalla Cipe con una delibera, la n.87 del 2003.
M.S.