La bozza del monitoraggio settimanale dell’Iss rileva un abbassamento dell’indice Rt sotto l’1, mantenere cautela
La bozza del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità rileva un abbassamento dell’Indice Rt, calcolato a 0,97 nel periodo decorso tra il 30 dicembre e il 12 gennaio. Il dato è in diminuzione dopo cinque settimane di crescita, solo la scorsa settimana si registrava 1,09, ma resta una fase delicata. Il miglioramento dei dati potrebbe essere relativo alle chiusure forzate nel periodo natalizio che hanno visto l’Italia rimanere in zona rossa e arancione limitando i rischi del contagio.
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L’indice Rt scende sotto la soglia rappresentativa del rischio 1, tuttavia la situazione potrebbe cambiare rapidamente nelle settimane a venire se non venissero mantenute scrupolosamente le misure di mitigazione a livello nazionale e regionale.
Infatti l’analisi sottolinea delle variazioni legate alle regioni, alcune di queste registrano il numero assoluto di ricoverati in area critica e un’incidenza più elevata di contagiosità, determinando misure più restrittive.
Proprio la Sicilia e la Puglia rilevano un indice Rt maggiore di 1. Mentre scende al 30% il dato nazionale sull’occupazione delle terapie intensive, restano comunque 12 le regioni che mantengono invariato il livello di occupazione nelle terapie intensive o aree mediche, rimanendo più alto della soglia critica.
La bozza di monitoraggio determina dunque una “diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA“.
Il governatore Attilio Fontana si esprime sulla sua regione in base a quanto emerso: “Secondo i dati evidenziati la Lombardia dovrebbe essere collocata in zona arancione, lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette, a Roma devono smettere di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”
Nel frattempo si rileva un allentamento delle somministrazioni dei vaccini. Arcuri dichiara un calo da 80mila persone vaccinate al giorno, con un apice di 92 mila, a 28mila. Sarebbe l’effetto del ritardo sulle consegne da parte di Pfizer, ha dichiarato, avendo ricevuto il 29% delle dosi in meno questa settimana, dato che diminuirà al 20% la prossima.
Il ritardo mette a rischio la campagna vaccinale, la somministrazione delle seconde dosi entro i tempi stabiliti e conseguentemente l’attivazione del piano vaccinale per gli over 80, come da programma.
Attivata l’Avvocatura Generale di Stato per rilevare i termini di responsabilità da parte della causa farmaceutica Pfizer, a tutela della campagna di vaccinazione e del potenziale rischio causato alla popolazione.
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