Secondo gli inquirenti sarebbero di Peter Neumair le tracce di sangue rinvenute a Vadena, sul ponte sul fiume Adige. Si sospetta che quello sia il luogo dove il figlio della coppia, Benno, si sia sbarazzato dei corpi.
Una possibile svolta nel caso dei coniugi scomparsi a Bolzano arriva a sorpresa, con una telefonata in diretta alla trasmissione “Quarto Grado”. In collegamento Alberto Faustini, direttore del quotidiano “Alto Adige”, afferma: “Poco fa i Ris hanno confermato che le macchie di sangue sul ponte della discarica sono di Peter Neumair. Ovviamente questa notizia rende tutto ancora più plausibile”. Faustini fa riferimento alla pista seguita finora dagli inquirenti, secondo cui sarebbe stato Benno, il figlio trentenne di Peter Neumair e Laura Perselli a uccidere i genitori.
Si attendono anche ulteriori risultati delle analisi e dei rilievi dei Ris sugli oggetti e sui campioni prelevati durante le perquisizioni delle abitazioni e della vettura della famiglia. “Stando a quanto ci dicono gli inquirenti – commenta Faustini – l’inchiesta, per ora, non avrà un’accelerazione. Gli investigatori, evidentemente, devono ancora mettere a posto altri tasselli di questo complicato mosaico“.
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La scomparsa dei coniugi di Bolzano viene ormai trattata come duplice omicidio, anche se a causa del maltempo in zona i loro corpi non sono stati ancora ritrovati. Benno Neumair è ad oggi l’unico indagato per il presunto omicidio dei genitori. Un’ipotesi di colpevolezza che il giovane rigetta, in quanto nega ogni coinvolgimento con la vicenda. Già interrogato dagli inquirenti, avrebbe fornito però un alibi che non convince del tutto le forze dell’ordine.
Secondo quanto afferma Benno, lunedì 4 gennaio – data della sparizione dei genitori – egli si sarebbe recato in un luogo isolato, un laghetto frequentato solo da pescatori, per rilassarsi. Benno ha cercato così di giustificare il lasso di tempo intercorso fra le 21 e pochi minuti prima delle 22, quando la sua auto – una Volvo station wagon – è stata ripresa dalle telecamere stradali. Circa quaranta minuti in cui l’uomo aveva anche lo smartphone spento, quindi irrintracciabile. Proprio negli stessi attimi anche i cellulari dei genitori venivano spenti per sempre. Una sfortunata coincidenza?
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In attesa delle analisi dei Ris, ci si interroga sul possibile motivo del duplice omicidio. Al momento le indagini si stanno concentrando sulla vita del figlio Benno. L’uomo abitava insieme ai genitori, in un appartamento di via Castel Roncolo a Bolzano. Una convivenza che non sarebbe stata priva di problemi e discussioni.
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In queste ore gli avvocati che difendono Benno, Flavio Moccia e Angelo Polo, si sono chiusi in silenzio stampa e rifiutano di rilasciare ulteriori dichiarazioni sugli ultimi sviluppi. Tuttavia ieri avevano affermato che le ricostruzioni dell’accusa sono “fantasiose” e che non intaccavano in alcun modo l’innocenza di Benno.
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