Il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri annuncia azioni sui ritardi nella fornitura delle dosi che Pfizer.
Sembrava andare per il verso giusto la somministrazione dei vaccini in Italia. Tanto l’entusiasmo per l’idea di aver trovato una soluzione per sconfiggere il coronavirus. Un virus che da ormai un anno ha cambiato le vite delle persone di tutto il mondo. Qualcosa però sembra non essere andata per il verso giusto. Le case farmaceutiche Pfizer e AstraZeneca hanno fatto sapere che ci saranno dei ritardi nella distribuzione dei vaccini. Il governo quindi prova a mettersi ai ripari: controllando il piano vaccini e rivedendo gli obiettivi. Il premier Conte definisce “inaccettabili” i tagli annunciati. Già a partire da domani l’esecutivo si muoverà contro Pfizer su tre canali: una diffida per inadempimento e un esposto ai pm per potenziale danno alla salute, ma anche una richiesta al foro di Bruxelles.
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La prima consegna del vaccino di AstraZeneca previsto per il 15 febbraio
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La prima consegna del vaccino di AstraZeneca, è prevista per il 15 febbraio. Il via libera dovrebbe quindi arrivare dall’Ema il 29 gennaio. Le altre due consegne sarebbero invece previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. Nel corso della riunione con le Regioni il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha dichiarato che entro metà marzo saranno consegnate circa 15 milioni di dosi di vaccino. Se approvato da Ema, all’Italia dovrebbero arrivare 3,4 milioni di dosi contro gli 8 previsti, oltre a quelle di Moderna e Pfizer. Nel piano ufficiale del governo ne sono indicati 16 milioni di dosi di vaccino.
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Sui ritardi e i tagli da parte delle case farmaceutiche anche l’Unione Europea vuole vederci chiaro. Ecco perché lunedì è stata convocato AstraZeneca, indicando due obiettivi: avere un programma chiaro che consenta di pianificare le consegne e accelerare la distribuzione.