I sondaggi parlano chiaro: in caso di elezioni anticipate il centrodestra vincerebbe a mani basse. I partiti di governo? Non arrivano alla sufficienza
La crisi di governo scatenata da Matteo Renzi e Italia Viva ha portato i partiti italiani a ripensare alle elezioni anticipate, per sostituire un esecutivo che appare sempre più indebolito. Ma la corsa alle urne passa prima dai sondaggi, che servono a sondare il terreno sulle intenzioni degli elettori. E proprio dalle statistiche realizzate per il sito Affaritaliani.it da Roberto Baldassari, direttore di Lab2101 e professore di strategie delle ricerche di opinione e dei consumi all’università Mercatorum, emergono dei numeri clamorosi.
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In testa la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) che raggiunge il 49% dei consensi, mentre i partiti di governo (Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Liberi e Uguali) arrivano appena al 37,7%.
Più nel dettaglio, il partito preferito dagli italiani resta la Lega di Matteo Salvini con il 25,7%, stabile rispetto alle ultime rilevazioni, datate 6 gennaio. In lieve calo (-0,2 punti) il Partito democratico che otterrebbe il 20,2% dei voti. Subito dietro il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia al 16,7% e il Movimento 5 Stelle al 14,6% (in leggerissimo rialzo, +0,2 punti). Forza Italia invece perde consensi, fermandosi al 6,6%, mentre il partito Azione di Carlo Calenda balza al 3,6% (+0,4 punti). I partiti di minoranza Liberi e Uguali e Italia Viva ottengono entrambi il 2,9% delle preferenze degli elettori.
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Risultati che fanno tremare l’esecutivo, che in questi giorni è alla disperata ricerca di un rimpasto e di sostegno al Senato. Se il capo del governo Giuseppe Conte non riuscirà presto a ricucire lo strappo voluto da Renzi, si dovrà ricorrere alle elezioni politiche anticipate. E se il sondaggio ha detto il vero, il premier potrebbe avere tutto un altro volto.
L’unica altra alternativa sarebbe – come riporta il Corriere della Sera – che Conte rassegnasse le dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per riaprire una nuova fase, quella del Conte III. Un “governo di salvezza nazionale“, per non dover ricorrere al voto in piena pandemia. Questo esecutivo dovrebbe fare i conti sulla maggioranza attuale (M5S, Pd, LeU) allargata a parlamentari dell’area moderata del centrodestra e di cui (forse) potrebbe accettare di far parte anche Renzi.
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