L’ex catechista del diciannovenne che ha ucciso la fidanzata nel palermitano, ha rilasciato una confessione determinante per l’inchiesta in atto.
Stando al racconto del catechista di Pietro Morreale, il giovane che ha ucciso la fidanzata di 17 anni, bruciandola e buttandola in un burrone, mai nessuno poteva presagire un gesto così efferato da parte del 19enne. La ragazza è stata ritrovata sabato mattina, dopo ore di interrogatorio durante la notte finché il suo fidanzato non ha confessato l’omicidio volontario.
Catalin Dioguardi era il catechista del giovane che aveva già avvertito un atteggiamento inopportuno da parte del diciannovenne nei confronti della sua fidanzata.
“In paese si sentiva dire che Pietro Morreale maltrattava la sua fidanzata, si diceva che era molto possessivo nei confronti di Roberta. Era molto geloso“, sono state le parole difficili e inaspettate del sacerdote che hanno rivelato una personalità oscura.
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Il suo ricordo di Pietro e Roberta
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A parte questo, il giudizio riguardo Pietro era del tutto positivo: “Ho il ricordo di un ragazzo che apparentemente era bravo. Nulla lasciava presagire questa tragedia avvenuta a Caccamo. Pietro Morreale era un tipo generoso al catechismo, era un tipo estroverso, veniva sempre al catechismo. Veniva da una famiglia molto cattolica”.
Per quanto riguarda invece Roberta Siragusa, ne parla così: “Di lei ricordo i vari incontri in paese, ricordo la sua voglia di vivere, la sua voglia di essere protagonista, era voluta bene da tutta la comunità. Voglio dire alla famiglia che la vita di Roberta non è stata tolta ma trasformata, come dice San Paolo”.
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Ma certamente nessuno potrà mai colmare il dolore per la perdita della giovanissima Roberta, strappata in questo modo alla vita.