In vacanza in Spagna con la scuola muore dopo aver dato una sola leccata al gelato. Ha perso la vita l’inglese Habiba Chishti di soli 9 anni
La notizia è stata riportata dai principali giornali inglesi come il The Sun e il Daily Mail, la tragedia della morte assurda della piccola Habiba Chishti di soli 9 anni ha scosso tutto il Paese quando avvenne lo scorso 16 febbraio 2019.
La piccola studentessa di soli nove anni è morta durante una vacanza con la sua famiglia in Spagna a seguito di una reazione allergica a un gelato. La vicenda risale al 2019, ma i maggiori tabloid inglesi hanno rinsabbiato il caso perché solo ora l’inchiesta sembra essere giunta ad una meritevole conclusione.
Habiba Chishti con la famiglia era atterrata sulla Costa del Sol per trascorrere qualche giorno di relax, poche ore dopo l’arrivo la tragedia immane. La piccola, originaria del West Yorkshire, è stata portata d’urgenza in ambulanza all’ospedale di Malaga subito dopo che i sanitari hanno riscontrato lo shock anafilattico. Per lei però nulla da fare, il decesso poco dopo l’arrivo nella struttura.
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Il padre della piccola, Wajid Azam Chishti, aveva raccontato che Habiba chiese un gelato ai genitori che si offrirono di accontentarle subito. Lei soffriva di asma e di allergia alle noci e alle uova, così lui stesso si impegnò a chiedere per ben tre volte al gelataio se il gusto da lei desiderato contenesse questi ingredienti pericolosi. Per tre volte gli venne risposto di stare sereno e non preoccuparsi.
Habiba invece è morta solo dopo una leccata al gelato, quel nefasto 18 febbraio 2019, due giorni dopo la grave reazione allergica agli ingredienti contenuti nella crema in vendita. Le indagini sono proseguite in questi mesi e hanno confermato che effettivamente erano presenti alte tracce potenzialmente letali di arachidi, mandorle, nocciole, anacardi e pistacchi.
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Queste tracce, scrivono le note legali dopo l’autopsia, “le hanno fatto morire il cervello”. La stessa patologa pediatrica dello Sheffield Children’s Hospital, Marta Cohen, ha confermato alla Corte che anche piccole dosi possono essere letali. Ora si attende la sentenza del tribunale per l’imputazione del gelataio che ha venduto il prodotto alla piccola.
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