Evento straordinario: primo paziente a ricevere un doppio trapianto

23 anni dopo l’amputazione a causa di un incidente sul lavoro, l’elettricista si sottopone all’operazione.

Operato a Lione all’inizio del mese, un elettricista islandese è stato il primo uomo al mondo a ricevere un doppio trapianto di spalla e braccio. Passati esattamente 23 anni dal tragico incidente sul posto di lavoro che gli costò l’amputazione di entrambi gli arti; con l’operazione, l’elettricista potrà finalmente tornare ad utilizzare entrambe le braccia. In una conferenza stampa, i medici hanno riferito che il paziente Félix Gretarsson di 48 anni si sta “riprendendo bene.”

Durante l’intervento non c’è stata alcuna complicazione, ma è “ancora troppo presto per sapere quali movimenti sarà in grado di eseguire” – ha precisato il dottore e chirurgo Aram Gazarian, capo dell’operazione, citato da The Guardian. L’islandese si è trasferito a Lione nel 2013 per prepararsi all’intervento e ha aspettato quasi cinque anni per trovare un donatore compatibile. Nove giorni dopo l’operazione il paziente sta bene e “sta soffrendo di meno” – ha dichiarato sua moglie Sylwia durante la conferenza stampa. Lo scorso venerdì, 22 gennaio, l’Hospices Civils de Lyon ha riunito la stampa per descrivere l’impresa chirurgica. Ecco la storia.

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L’impresa chirurgica e organizzativa

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Il 14 gennaio 2021, una cinquantina di persone si sono mobilitate per realizzare l’operazione chirurgica presso l’Edouard Herriot Hospital (Lione). Professionisti di HCL (Hospices Civils de Lyon), ma anche specialisti provenienti da settori privati, hanno lavorato insieme per quasi 24 ore. “Riunire 50 persone durante la notte per 24 ore, nel bel mezzo di una crisi sanitaria, è pazzesco.” – ha annunciato il professor Emmanuel Morelon. Per eseguire un’operazione del genere, un trapianto bilaterale di spalla e braccio, sono necessarie due fasi preliminari: la rimozione degli arti dal donatore, un paziente deceduto, e, allo stesso tempo, la preparazione del beneficiario dell’intervento, in questo caso Félix Gretarsson. Si tratta di un grande lavoro, un’impresa il cui metodo richiede coesione, coordinamento e sincronia tra tutte le équipe chirurgiche.

L’operazione di Félix Gretarsson è durata quasi 15 ore. È stata una vera sfida per i quindici chirurghi, ma anche per le equipe di anestesisti. Il professor Thomas Rimmele, responsabile del servizio di anestesia-rianimazione, ha spiegato i rischi dell’intervento: “Prima dell’impianto delle braccia del donatore nel ricevente, occorre evitare l’ischemia.” Difatti, privati ​​dell’ossigeno presente nel sangue, i tessuti e i muscoli generano tossine e pericolosi rifiuti metabolici dannosi per l’organismo. “Per questo motivo” – spiega l’esperto – “durante il delicato intervento abbiamo utilizzato un sistema di purificazione specifico.”

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Ringrazio tutti i medici, gli infermieri, gli inservienti e i fisioterapisti. Esprimo a tutti loro la mia profonda gratitudine” – ha riferito Felix dal suo letto d’ospedale, in un messaggio riportato dall’HCL.

Fonte Cnews

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