Una madre 40enne sta affrontando un processo con l’accusa di aver ucciso il figlio autistico di 10 anni soffocandolo con una spugna.
Avrebbe ucciso il figlio disabile di 10 anni soffocandolo con dei pezzi di spugna all’interno della casa dove vivevano. Questo è quanto avrebbe messo in atto una madre 40enne lo scorso agosto ad Acton, ad ovest di Londra. La donna, durante il processo che si sta svolgendo in questi giorni, si è dichiarata non colpevole dell‘omicidio del figlio, ammettendo però l’accusa di omicidio colposo per ragioni di responsabilità ridotta. Tali motivi deriverebbero, come spiegato dall’avvocato della 40enne, da una “malattia depressiva con sintomi psicotici” di cui quest’ultima soffriva.
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Inghilterra, uccide il figlio autistico soffocandolo con una spugna: madre 40enne a processo
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Una donna russa di 40 anni, Olga Freeman, sta affrontando il processo per la morte del figlio disabile di soli 10 anni. Il piccolo Dylan, secondo quanto riporta la redazione britannica del The Sun, soffriva di autismo, ritardo nello sviluppo neurologico e significative difficoltà con il linguaggio e la comunicazione, patologie che richiedevano un’assistenza 24 ore su 24. Durante l’udienza virtuale, svoltasi ieri, la 40enne si è dichiarata non colpevole dell’omicidio del figlio, ma ha ammesso l’accusa di omicidio colposo per motivi di “diminuita responsabilità”. Stando a quanto riferito dal legale dell’imputata, quest’ultima soffrirebbe di una “malattia depressiva con sintomi psicotici”. L’avvocato della donna ha, dunque, suggerito nel corso dell’udienza che la sentenza appropriata per la donna fosse un ricovero ospedaliero con restrizioni.
Secondo la ricostruzione dei fatti, riportata dal The Sun, lo scorso 15 agosto, la donna si sarebbe recata in una stazione di polizia dicendo di aver ucciso suo figlio. Gli agenti recatisi presso l’abitazione, sita a Acton, ad ovest di Londra, hanno ritrovato il bambino senza vita sotto un piumone e con alcuni giocattoli accanto. Il piccolo aveva anche delle parti di spugna in bocca che gli avrebbero ostruito le vie aeree, circostanza che avrebbe portato alla morte, secondo l’esame post mortem.
Pochi giorni prima della morte del figlio, la donna, moglie del noto fotografo Dean Freeman, avrebbe detto di essere “un Messia” e di dover salvare il mondo. In una registrazione, riporta The Sun, avrebbe, inoltre, affermato: “Questo è il mio lavoro: sacrificare il mio amato figlio per creare un equilibrio in questo mondo“.
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Il giudice ha fissato la prossima udienza all’11 febbraio, quando potrebbe arrivare la sentenza di condanna per l’imputata.