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Esteri

Nuova notte di rivolte in diverse città per l’imposizione del coprifuoco

Per la seconda notte consecutiva, in diverse città dei Paesi Bassi scoppia la protesta contro la rigida restrizione.


Un coprifuoco che sembra interminabile. Siamo nei Paesi Bassi, dove, per la seconda notte consecutiva, in diverse città sono scoppiate proteste contro la rigida costrizione.  Le rivolte si sono accese nella notte tra lunedì e martedì, 25 e 26 gennaio. Al momento delle sommosse, gli scontri hanno contrapposto i rivoltosi e le forze dell’ordine in numerose città e quartieri nel Netherlands.

Secondo quanto riportano i media locali, i disordini erano già scoppiati nella notte precedente, quella tra domenica e lunedì. “È in corso uno scontro tra la polizia antisommossa e alcuni ragazzi che lanciano fuochi d’artificio” – ha dichiarato in un tweet la polizia di Geleen. A Rotterdam, invece, la polizia si è difesa con un cannone ad acqua, ha riferito media pubblico olandese NOS. A seguire il video.

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Domenica: oltre 300 arresti


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Il motivo dei tumulti risiede nelle rigide misure anti-Covid, in particolar modo per il coprifuoco imposto di recente dalle autorità locali. L’obbligo inizia alle ore 21:00 e termina alle 4:30 per confinare il contagio da SARS-CoV-2: per ogni trasgressore è prevista una multa pari a 95 euro.

Gli scontri più accesi hanno visto la contrapposizione tra la polizia antisommossa e i gruppi eversivi di Amsterdam e della città portuale di Rotterdam, dove le vetrine dei negozi sono state distrutte e le loro merci saccheggiate. I rapporti della polizia dichiarano che anche altre città, quali Amersfoort, il piccolo quartiere di Geleen, Maastricht, L’Aia e Den Bosch sono state ripetutamente scosse dai moti rivoltosi. Da domenica oltre 300 persone sono state arrestate; mentre ieri , secondo il NOS, sono stati registrati più di 70 arresti intorno alle 23:00.

Ieri mattina, il primo ministro Mark Rutte ha condannato “la violenza criminale” delle prime rivolte di domenica, definendo le proteste come “le peggiori rivolte degli ultimi quarant’anni.” “Non ha niente a che fare con la lotta per la libertà.” – ha precisato il capo del governo -“Non prendiamo tutte queste misure per divertimento. Lo facciamo perché stiamo combattendo il virus e, per il momento, è proprio il virus che ci toglie la nostra libertà.

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Lunedì sera, i sindaci di diverse città in tutto il paese hanno annunciato che avrebbero preso misure di emergenza per prevenire lo scoppio di ulteriori disordini.

Fonte Le Monde

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