Delitto Lidia Macchi, la Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione di Stefano Binda.
Oggi era attesa la sentenza della Cassazione sul caso di Lidia Macchi. La studentessa fu uccisa nel lontano 1987: la ragazza fu accoltellata nei boschi di Cittiglio, in provincia di Varese. L’unico imputato per il delitto era Stefano Binda. L’ex compagno di liceo di Lidia fu arrestato nel 2016, ben 29 anni dopo la tragedia. Lui si è sempre dichiarato innocente e la Corte d’assise d’appello di Milano gli diede ragione, assolvendolo “per non aver commesso il fatto”. La faglia della Macchi attende da oltre 34 anni giustizia per la figlia. La Cassazione ha confermato l’assoluzione di Binda.
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Delitto Lidia Macchi: Cassazione conferma assoluzione di Binda
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Stefano Binda fu arrestato nel gennaio del 2016: la procura generale di Milano indicò nel 50enne l’assassinio della studentessa. L’uomo, dopo più di 3 anni in carcere, è stato assolto per “non aver commesso il fatto”. I familiari di Lidia hanno rilasciato una nota. “No prove colpevolezza, capiamo l’assoluzione di Binda. Crediamo che durante il corso delle indagini e soprattutto dei processi non siano emerse prove a sufficienza per ritenere che Stefano Binda sia stato l’assassinio di Lidia e pertanto comprendiamo la sua completa assoluzione“, si legge.
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“In noi”, si legge ancora, “rimarrà per sempre la ferita di non aver trovato il colpevole della morte di Lidia, anche alla luce della dolorosa scoperta della distruzione e sparizione di alcuni reperti che con le tecniche moderne avrebbero potuto portare un apporto decisivo in questo percorso giudiziario“.