Sontuosa, scintillante, luminosa, festosa. E’ la maschera che Valentino Haute Couture fa brillare nella Sala Grande della Galleria Colonna di Roma.
Sull’eco delle note ipnotiche dei Massive Attack che riempiono l’affascinante palazzo patrizio della Capitale, sfilano le modelle vestite di eccentrici e lussuosi abiti firmati Valentino Haute Couture.
Probabilmente in simbolo di buon auspicio, vediamo una modella indossare una maschera sul viso. E, sebbene oggigiorno nemmeno ci rendiamo più conto di portarla, tant’è diventata un accessorio abitudinario, quella glitterata e magica della Maison d’Alta Moda è l’unica che vorremmo realmente indossare.
Il volto è coperto da tocchi dorati in tutta la sua interezza, contorno occhi e labbra, zigomi, fino alle orecchie. Opera della truccatrice McGrath, guidata dal direttore creativo Pierpaolo Piccioli, questa maschera aurea sostituisce il make-up effetto naturale che invece vediamo su chi ha il volto scoperto.
Sarà un invito ad osare? E’ sicuramente una luminosa dimostrazione d’impazienza per una primavera che deve vederci rinascere in tutto il nostro splendore.
“Galleria Colonna, 2 hours to go” è stato l’unico, conciso e diretto messaggio che Pierpaolo Piccioli ha dichiarato su Instagram poco prima dell’inizio dell’evento.
La sfilata è stata mostrata martedì 26 gennaio alle ore 15.00, secondo il calendario della Fédération de la Haute Couture et de la Mode francese, il quale ha previsto che ogni evento sarà trasmesso in digitale a causa dell’attuale situazione sanitaria.
Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha poi ideato e realizzato con il musicista britannico Robert Del Naja dei Massive Attack un film collage. Riporta tutta l’esperienza “dietro le quinte” di questo evento. Svela il processo dell’haute couture, dalla realizzazione dei capi ai servizi fotografici. Il video verrà integrato di codici e algoritmi con il lavoro dell’artista neurale Mario Klingemman e presentato venerdì 29 gennaio.
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Valentino Haute Couture e il significato della maschera nella sfilata Primavera Estate 2021
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Code Temporal è il nome dato a questa collezione che vuole porre il focus sul potenziale umano attraverso l’analisi di forme e geometrie nel tempo.
Un finale dato dall’immagine statica della maestosa Galleria barocca in tutto il suo esplodere di busti, specchi, chandelier, e un gioco di prospettiva che fa terminare lo sguardo su Mariacarla Boscono. Musa e figura portatrice degli ideali che caratterizzano questa sfilata, indossa una cappa voluminosa e dorata realizzata con l’intreccio di migliaia di pezzi di cashmere, mentre padroneggia la scena dall’alto di stivali platform dorati.
Outfit in realtà piuttosto minimalisti, con scarpe vertiginose e acconciature semplici. Il tutto lascia la giusta attenzione alla nostra maschera d’oro.
Valentino non aveva certo intenzione di presentarci dei look da riprodurre nelle nostre passeggiate quotidiane. Sicuramente possiamo ritrovare in questo nuovo modo di vedere il fashion un’interpretazione che invita e vuole trasmettere la forza di ritrovare la nostra luce persa nel tempo, tornando ad emergere e a brillare. Il colore oro? Simbolo per eccellenza del lusso. Sinonimo di valore.
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Il messaggio dietro la sfilata di Valentino Haute Couture nella Galleria Colonna di Roma
Non siamo di fronte ad un’interpretazione di genere, bensì un’espressione di sé stessi e del proprio essere. La moda oggi non deve avere distinzione di genere e sembrerebbe non averlo ancora capito. Questo è il messaggio che ha voluto trasmettere Piccioli sulla base dei valori e della morale che caratterizzano la Maison, resettando quel che il mondo del fashion è stato finora e sottolineando la necessità di ridisegnarlo, questa volta rispettando il proprio sé, prima di tutto umano, attraverso il crossgender. “Una proiezione verso il futuro”, per utilizzare le stesse parole del direttore creativo.
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“Ho voluto raccontare un’estetica crossgender proiettata verso il futuro”, dichiara Piccioli. Utilizzando abiti di paillettes liquide, cappotti oversize e giocando sulla fluidità dei capi, ha reso protagonisti del cast anche gli uomini, regalandoci “una semplicità che viene da una complessità risolta”.