L’incendio è divampato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale più importante di Bucarest.
Un altro incendio è divampato questo venerdì, 29 gennaio, nel principale ospedale della città di Bucarest; Matei Bals, l’ospedale Covid-19 più utilizzato e finanziato del paese. Secondo i media locali, le fiamme hanno sono salite sino al reparto di terapia intensiva, la sezione adibita alla cura anche dei pazienti affetti da SARS-CoV-2. I rapporti ufficiali delle autorità dichiarano almeno cinque le persone decedute. L’incendio è scoppiato intorno alle ore 5:00 del mattino al piano terra dell’ospedale. Le fiamme sono rapidamente salite ai piani successivi, costringendo la liberazione immediata della struttura. Le cause dell’improvviso scoppio restano ancora sconosciute, ma il ministero della Salute suggerisce che l’incendio potrebbe essere stato provocato da un cortocircuito elettrico.
Si tratta del terzo incidendio mortale verificatosi in meno di tre mesi nel paese. Un altro incendio era scoppiato lo scorso novembre a Piatra Neamt, regione storica della Moldavia occidentale, nel nord-est della Romania: le fiamme si erano estese lungo l’intera unità di terapia intensiva COVID-19, uccidendo dieci persone. Il mese successivo, sempre in Romania, un altro incendio ha provocato la morte di un paziente all’interno di un ospedale psichiatrico.
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“Il focolaio ha avuto origine al piano terra” – ha raccontato Orlando Schiopu, comandante dell’unità d’intervento dei vigili del fuoco. “Appena siamo arrivati, le fiamme si erano già estese lungo la superficie di circa cento metri quadrati, equivalenti a circa quattro reparti della struttura ospedaliera. L’incendio è stato definito spiccatamente violento: “c’era fumo ovunque, con il forte rischio che le fiamme si estendessero anche al piano superiore”. L’edificio in cui è scoppiato l’incendio è stato costruito nel 1953 ed era stato completamente rinnovato, secondo Streinu Cercel, direttore generale dell’Istituto nazionale per le malattie infettive. Ha detto che i pazienti avevano infezioni da COVID-19 da medie a gravi e la maggior parte utilizzava ossigeno.
Raed Arafat, segretario di stato del ministero dell’Interno, ha dichiarato che finora tre pazienti sono stati trovati morti all’ospedale Matei Bals e un quarto è deceduto nonostante i tentativi di rianimazione. Secondo gli aggiornamenti del ministro dell’Interno Lucian Bode, il corpo di una quinta vittima è stato ritrovato in uno dei bagni dell’ospedale; mentre più di 120 persone in fuga tra pazienti e medici. Molti membri del personale ospedaliero indossavano ancora le tute protettive e i diversi dispositivi di protezione al momento dell’evacuazione. Bode ha detto in precedenza che 60 persone sono state trasferite in altri edifici appartenenti all’Istituto Matei Bals mentre altre 44 in altri ospedali della capitale. Nessuno ha riportato ustioni gravi.
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La situazione pandemica in Romania è critica. Reuters riferisce che lo Stato ha costruito un solo ospedale negli ultimi trent’anni, l’assistenza sanitaria del paese riceve esigui sussidi finanziari, costringendo medici e infermieri all’emigrazione.
Fonte Kiro 7
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