Lupin. La serie record per visualizzazioni, prodotta da Netflix e ispirata liberamente ai romanzi di Maurice Leblanc, è stata riconfermata per una seconda stagione. Quando uscirà
Il colosso dello streaming online Netflix ha fatto un altro colpaccio. Un mese fa aveva sbancato con la serie tv Bridgerton, ottenendo oltre 80 milioni di visualizzazioni in brevissimo tempo dopo la sua uscita. Ha replicato con Lupin, che ha superato ogni aspettativa.
Il sito specializzato in recensioni e notizie sul mondo del cinema e delle serie TV, Rotten Tomatoes, gli ha conferito un tasso di approvazione del 95% . Il consenso della critica è particolarmente focalizzato sul protagonista, Omar Sy. All’inizio aveva sollevato non poche polemiche il fatto che fosse stato affidato a un attore di colore il ruolo di Lupin (notoriamente un francese, caucasico). La trama è, però, solamente ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc. Il personaggio a cui Omar Sy presta il volto è Assane Diop, giovane senegalese immigrato in Francia, dalla mano svelta, abile nell’arte del travestimento e con una vendetta da compiere.
Lupin è paragonabile per successo a un’atra serie Netflix che ha entusiasmato il pubblico, La Casa di Carta. Entrambe, infatti, sono ai vertici delle classifiche di visualizzazioni pur non essendo delle opere prodotte principalmente in lingua inglese. Lupin è la prima serie francese a posizionarsi tra le prime 10 negli Stati Uniti. Primo posto in madre patria e in molti altri paesi europei: Germania, Austria, Spagna, Danimarca, Svezia e ovviamente Italia.
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I fan di Lupin non dovranno attendere a lungo. Il colosso dello streaming Netflix ha già annunciato che vedremo come procederanno le avventure di Assane Diop nell’ estate 2021.
In una video intervista l’attore protagonista, Omar Sy, si dice entusiasta della sua partecipazione perchè, per chi fa il suo mestiere, è una sfida accattivante. Il novello Lupin che vediamo nella trasposizione di Netflix è un trasformista, un maestro dell’illusione e del travestimento, riesce a nascondersi pur rimanendo in bella vista. Sfrutta i pregiudizi sociali a suo vantaggio. E’ un invisibile che riesci a vedere sempre ma non te ne accorgi, un paradosso vivente. Per un attore è il personaggio ideale, è come calarsi in mille parti diverse pur rimanendo fedele a un’unica identità.
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Sperando che il Covid non ci metta lo zampino e rallenti la produzione, aspetteremo la prossima estate per scoprire l’evolversi della storia.
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