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Interviste

Maria Vera Ratti si racconta: ” Rosy Abate è stata come una palestra”

L’attrice Maria Vera Ratti si è raccontata a Yeslife. Curiosi? Ecco cosa ci ha detto la protagonista del Commissario Ricciardi

(Ufficio Stampa)

Maria Vera Ratti è un’attrice di teatro e cinema. Classe 1994, di origine napoletana ha studiato in una scuola internazionale per poi, una volta finito il liceo, volare in Olanda. Lì ha frequentato la facoltà di scienze politiche specializzandosi in studi russi e dell’Asia centrale. Tornata in Italia si è poi dedicata al seminario estivo Prima del Teatro presso la scuola europea per l’arte dell’attore a San Miniato.

Preso il primo volo, atterra a Roma per entrare a far parte del centro sperimentale di cinematografia. Di madrelingua inglese, sa il francese, lo spagnolo e il russo. Si è fatta conoscere dal pubblico italiano come Nina, la piccola della serie Rosy Abate, una delle sue prime esperienze lavorative. Oggi il suo talento l’ha portata a recitare a fianco di grandi personaggi: dal Commissario Ricciardi a Mina Settembre fino a Bastardi di Pizzofalcone.

Gli appassionati del Commissario Ricciardi l’avranno notata sulla Rai. Lei è Enrica Colombo, giovane slanciata, dai lineamenti delicati e di una bellezza non appariscente.

Abbiamo avuto l’occasione di parlare con Maria che ci ha raccontato molti particolari della sua vita, il suo è solo l’inizio di una carriera brillante.

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(Ufficio Stampa)

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Ciao Maria, presentati ai nostri ascoltatori

Ciao, sono Maria Vera Ratti e sono un’attrice sono di Napoli e vivo a Roma.

Cosa avresti voluto fare da grande?

Ma in realtà non lo sapevo da piccola, c’è stato un periodo in cui volevo fare la critica letteraria ma è solo perché avevo un’insegnante di italiano molto brava e mi aveva fatto appassionare ma ero molto incerta, infatti ho fatto l’università prima di capire cosa volessi effettivamente fare. L’ho capito a 22 anni quindi sì non lo sapevo da piccola ero un po’ confusa.

Com’è nata la passione per la recitazione?

Allora io vivevo in Olanda ero all’università e c’era un gruppo di ragazzi che volevano fare uno spettacolo. Non c’era un regista avevamo tutti 19 20 anni e abbiamo messo in piedi questa cosa molto goffamente e mi è molto piaciuto. Poi ho fatto degli incontri ho conosciuto delle persone che mi hanno ispirato. Dopo la laurea ho fatto questo seminario a San Miniato si chiama “Prima del teatro” in Toscana. E a quel punto ci sono stati due momenti che mi hanno fatto capire che la mia vita doveva andare in quella direzione lì. 

La tua prima esperienza lavorativa?

La mia prima esperienza lavorativa è stata tre anni fa o due anni fa, due anni fa forse, su Rosy Abate due, la seconda stagione, dove facevo una ragazzina che si innamora del figlio di Rosy.

La prima cosa che hai fatto quando hai visto che stavi piacendo al pubblico?

Ma in realtà guarda ho fatto solo una cosa, sono stata contenta quando magari capita che delle ragazze mi fermavano. Per una persona è la cosa che fa più piacere anche un po’ di imbarazzo però fa anche molto piacere.

Il tuo idolo?

Al momento forse c’è questa attrice che si chiama Saoirse Ronan che è un’ attrice irlandese che ha esattamente la mia età. E quando vedo una ragazza della mia età che ha successo che è brava che va forte per la sua strada mi gasa, quindi per questo momento è lei.

 Cosa dobbiamo aspettarci dalla serie tv Commissario Ricciardi?

E non lo so anch’io non l’ho vista. Quello che posso dirvi è che c’è stata in maniera eccezionale una grande coralità di tutte le parti nel senso che hanno lavorato tutti insieme con una fortissima coesione, hanno fatto un lavoro veramente anche molto stancante, la maggior parte della troupe non ha dormito la notte e quindi ci hanno messo tanta passione, tanta forza, tanto entusiasmo, tantissima cura dei dettagli. Da parte del regista soprattutto, insomma secondo me potete aspettarvi cose belle.

Descrivi con tre aggettivi Enrica Colombo

Enrica Colombo è forte, sincera ed è determinata.

Luigi Riccardi e Enrica Colombo, che rapporto c’è tra i due?

Beh, all’inizio c’è un rapporto… in un’intervista Lino ha detto che hanno un’affinità elettiva ecco non saprei dirlo in maniera migliore, insomma sono due persone che avvertono questo fortissimo legame anche prima di conoscersi.

Com’è stato lavorare accanto a Lino Guanciale?

È stato molto divertente, è stato bello e mi è stato di ispirazione e sicuramente di supporto ma è stato soprattutto molto divertente che è la cosa più importante.

Facciamo un tuffo nel passato: Rosy Abate, cosa ha rappresentato per te questo personaggio?

Rosy Abate per me beh a parte il mio primo lavoro che ho preso e quindi ero molto entusiasta, sotto shock. C’erano attori molto bravi soprattutto, voglio dire, Giulia ovviamente che è la protagonista dalla quale ho imparato moltissimo e vabbè è stato molto importante, è stata proprio una palestra dove ho imparato tutto, proprio conoscere da destra a sinistra. E’ stato più importante perché la prima cosa è sempre quella dove impari più, credo.

Come stai vivendo questa situazione del Covid?

Adesso forse meglio, non lo so faccio ho difficoltà a dormire però praticamente ho due coinquiline con le quali vado molto d’accordo e che ci fanno compagnia.

 Farai il vaccino?

Spero proprio di sì.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Non mi aspetto nulla perché se avessi aspettative uno può rimanere magari deluso. Spero di lavorare sempre con registi che stimo e che mi stimano e di lavorare su sceneggiature belle e con attori che stimo e di portare voce a degli esseri umani che sono esistiti e erano scritti sui testi.

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(Ufficio stampa)

Descrivi con tre aggettivi la recitazione

La recitazione è verità quindi è vera, è finta perché in realtà è finzione però quando lo fai bene è tipo la cosa più vicina alla verità che abbia mai conosciuto e poi è divertente.

BEATRICE MANOCCHIO

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