Energie rinnovabili: documento svela il loro vero impatto ambientale

Gli impianti per produrre energie rinnovabili, a lungo termine potrebbero essere dannose per l’ambiente: a spiegare il motivo US Environmental Protection Agency.

Energie rinnovabili impatto ambientale
Pannelli solari (Getty Images)

Pannelli solari, pale eoliche e tutto quanto consenta di produrre energia senza impiegare il carbone, sono ormai infrastrutture che stanno prendendo largo piede. Votarsi alla cosiddetta green energy è uno dei primi obiettivi di nazioni virtuose tra cui spuntano gli Usa di Biden. Il neo eletto presidente, avrebbe infatti già conferito mandato al dipartimento degli interni di individuare dei siti per accogliere ben 20 gigawatt di energia solare. Un piano che dovrebbe concretarsi entro i prossimi 4 anni. Eppure un dubbio sarebbe sorto in merito alla sostenibilità di questa energia verde.

Leggi anche —> Cambiamento climatico, 2020 dal meteo estremo: cosa è accaduto

Energie rinnovabili, impianti ad alto impatto ambientale: il documento della US Environmental Protection Agency

Pannelli fotovoltaici (foto dal web)
Pannelli fotovoltaici (foto dal web)

Leggi anche —> Pannelli solari per depurare l’acqua: una soluzione alla crisi idrica

Quanto è green l’energia verde? Un quesito abbastanza singolare, ma che in realtà dovrebbe far riflettere. Secondo un rapporto pubblicato dalla US Environmental Protection Agency, tutte le infrastrutture installate per consentire lo “svezzamento” dal carbonio sarebbero composti di materiali poco sostenibili e di difficile smaltimento. Le conseguenze a lungo termine di questi sistemi, infatti, sarebbero non esenti da rischio.

Secondo il documento, riporta la redazione di Desert News, entro il 2050 saranno milioni di tonnellate di questi rifiuti a vagare sul pianeta. La stima parla di 10 milioni soltanto per gli Usa, a cui seguono i 3 della Germania ed i 20 della Cina. Un elenco lunghissimo che desta non poche preoccupazioni.

Gli impianti solari, infatti, hanno una tenuta che si aggira intorno ai 30 anni. Un lasso di tempo limitato, dunque, che apre le porte alla valutazione di una considerevole problematica: quella dello smaltimento dei suoi materiali.

Due anni fa, stando a quanto riportato dalla redazione di DN, la Solar Energy Industries Association ha appurato che gli Usa hanno installato più di 2 milioni di rifiuti di tal genere. Una circostanza che starebbe già mettendo in crisi il sistema di smaltimento considerato che, ad esempio, alcuni pannelli vengono trasportati nelle semplici discariche comunali o che li portano a stazionare in magazzini per anni in attesa del loro ingresso nel ciclo del riciclaggio.

Secondo quanto riferito dalla US Environmental Protection Agency, sono pochi gli incentivi statali per lo smaltimento di questa tipologia di rifiuti e molto spesso recuperarne i materiali costa più del vantaggio economico che si trarrebbe riciclandoli. Si tratta di rifiuti pericolosi ad alto tasso inquinante che potrebbero minare l’intero sistema ambiente.

Un problema questo che si estende non soltanto alle industrie ma anche ai privati, considerato il numero sempre più crescente di famiglie che decide di installare sui propri tetti pannelli fotovoltaici.

Al documento sarebbe giunta una netta risposta dallo stato dello Utah. Secondo il suo responsabile dei rifiuti solidi Brian Speer, vero è che le installazioni sarebbero aumentate, ma è vero anche che nel suo stato le richieste di smaltimento sarebbero vicine allo zero. Inoltre, ha sottolineato come gli operatori del settore, nello Utah, sono formati per il loro corretto riciclaggio.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.

Pannelli solari
(Getty Images)

Tuttavia il dipartimento ha sottolineato come si tratti di una problematica da valutare ad ampio spettro ed i cui riverberi si noteranno nell’arco del prossimo decennio.

M.S.

Gestione cookie