Frozen. Trovata spiegazione a un caso irrisolto di 62 anni fa grazie al film Disney

Frozen. L’ incidente del passo di Djatlov potrebbe finalmente avere una spiegazione plausibile grazie a un’intuizione dovuta alla visione del film Disney

Frozen Passo Dyatlov
Frozen – Instagram

L’incidente del passo di Djatlov fu un evento tragico avvenuto il 2 febbraio 1959, quando nove escursionisti (8 studenti e il loro insegnante di un Istituto Politecnico russo), che si trovavano sui monti Urali, morirono per cause sconosciute. Si pensò a un fatto casuale dovuto a impetuose forze esterne della natura ma, data l’assenza di testimoni oculari, non si è mai potuta dare per certa questa congettura.

Molti dettagli apparivano strani. Sebbene i corpi non mostrassero segni di lotta, due delle vittime presentavano cranio fratturato ma non in modo da poterne causare la morte; altre due avevano costole rotte e a un escursionista mancava la lingua. Inoltre, sui loro vestiti fu riscontrato un elevato livello di radioattività. I tagli presenti sulle loro tende non convincevano gli investigatori.

All’epoca si pensò che siano stati testimoni di qualcosa che non avrebbero dovuto vedere. Uscirono i termini cospirazione e insabbiamento da parte del governo russo.

L’ipotesi della valanga non reggeva perché l’accampamento del gruppo si trovava in una pendenza troppo lieve e durante quella fatale notte non c’era stata nessuna nevicata.

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L’incidente del passo di Djatlov. Cosa c’entra Frozen

Frozen Passo Dyatlov
Valanga – Pixabay

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Johan Gaume, capo del laboratorio di simulazione delle valanghe di neve presso l’EPFL di Losanna, studiando il caso irrisolto, ha avuto un’intuizione guardanto il film animato Frozen del 2013, targato Disney.

Ha contattato gli animatori dell’opera che ha spopolato tra i ragazzini del mondo intero, e si è recato a Hollywood. Sospettando che il problema del ritardo delle valanghe fosse una delle chiavi per risolvere il mistero, ha collaborato con gli animatori del cartone per creare modelli analitici e simulazioni al computer, cercando di replicare le condizioni che hanno portato alla morte degli escursionisti.

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Attraverso i dati già in suo possesso e alle varie sperimentazioni, Gaume è giunto alla conclusione che 6 vittime sono certamente morte per ipotermia.

L’ ipotesi di una valanga a lastroni di neve trova riscontro. Si può verificare, infatti, in un tempo compreso tra le 7,5 e le 13,5 ore dopo un taglio nel pendio. “Se non avessero svolto quel taglio nel pendio, non sarebbe successo nulla”, ha commentato Alexander Puzrin, professore di geotecnica dello Swiss Federal Institute of Technology a Zurigo.

 

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