Nel delitto di Carmagnola emergono particolari sempre più cruenti. Alex Riccio avrebbe usato oltre 50 oggetti per colpire a morte la moglie e il figlio, prima di tentare il suicidio, gettandosi dal balcone. Ora è piantonato in carcere a Torino
Alexandro Riccio voleva cancellare l’esistenza della sua famiglia. Il biglietto lasciato prima del tentativo di suicidio è un macabro avvertimento: “Vi porto via con me“. Ma lui è sopravvissuto al volo dal balcone, mentre sua moglie e suo figlio sono morti per mano sua, nel modo più cruento. L’uomo resta piantonato nel reparto detenuti del carcere Molinette, a Torino, mentre i carabinieri provano a ricostruire l’esatta dinamica della strage. Gli investigatori hanno definito agghiacciante la scena del delitto.
Dalle prime analisi sull’appartamento in cui è avvenuta la strage emergono i dettagli della ferocia con cui l’uomo si è accanito contro la moglie Teodora Casasanta e il piccolo Ludovico, di appena 5 anni. I carabinieri hanno sequestrato quasi cinquanta oggetti che l’assassino avrebbe utilizzato per sterminare la sua famiglia.
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Delitto di Carmagnola, i dettagli della furia omicida
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Riccio avrebbe usato ogni tipo di oggetto che gli capitava sotto mano per portare a compimento la sua follia omicida. Oltre al cavatappi con il quale ha colpito suo figlio alla gola uccidendolo, anche bottiglie, lampade, una cornice e tutti i suppellettili che gli sono capitati a tiro. Ma mancano ancora elementi importanti per capire com’è andata davvero.
La Procura di Asti cerca anche di capire perché il corpo del piccolo Ludovico si trovasse in corridoio. Il bambino era stato svegliato dalle urla della madre o stava tentato di scappare dai colpi del padre? Per questo ci sarà un ulteriore sopralluogo dell’appartamento e la pm Laura Deodato ha anche dato l’autorizzazione all’autopsia sui corpi di madre e figlio.
Carmagnola, comune piemontese alle porte di Torino, è ancora sotto shock per l’accaduto. Alexandro e Teodora sembravano una coppia ordinaria, nessuno sospettava potesse scatenarsi tanta violenza.
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Si attende l’arrivo dei parenti di Teodora, che sono stati contattati telefonicamente dalla sindaca della cittadina, Ivana Gaveglio. “Non è stato ancora deciso nulla e sono molto scossi, come è normale. Io come rappresentante dell’amministrazione ci tenevo a far sapere che siamo a loro disposizione per aiutarli in questo momento tragico“.