650 milioni di contadini sono insorti contro le nuove norme sull’agricoltura: in manette anche due giornalisti.
Video link https://youtu.be/YDOtdPcrNiw
The Delhi police on Saturday detained two journalists covering the ongoing…Pubblicato da WE Love BABA SAHEB su Lunedì 1 febbraio 2021
Le proteste continuano per tutta l’India, dove da mesi i lavoratori agricoli sono in fermento contro le nuove leggi agricole imposte dalle autorità indiane. Il Paese asiatico è ormai devastato dalla crisi agricola e i contadini sono sull’orlo della disperazione.
Difatti, nonostante decenni contraddistinti da una considerevole crescita economica, metà della popolazione indiana si affida soprattutto alla coltivazione di piccoli appezzamenti di terra, la cui estensione non supera in genere i 3 acri.
Dimenticati dalle nuove decisioni governative, i piccoli produttori, rappresentati dai sindacati e da diverse organizzazioni umanitarie, avvertono la minaccia normativa che aumenterà il divario tra ricchi e poveri, marcando progressivamente le disuguaglianze sociali.
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Nelle ultime settimane, un’immensa folla di agricoltori, allevatori e braccianti si è pertanto scagliata contro le leggi sulla liberalizzazione del mercato agricolo, approvate lo scorso settembre 2020. Temendo di perdere terreno e mezzi di sussistenza, i manifestanti indiani hanno lasciato le loro abitazioni per esprimere il loro dissenso: 650 milioni di persone sono insorte contro il governo Narendra Modi, accusato di “favorire le multinazionali a scapito dei piccoli mercati interni.”
Nel disperato tentativo di forzare l’abrogazione delle leggi, le proteste hanno scombussolato l’intero Paese. La folla ha preso d’assalto anche il Forte Rosso di Nuova Delhi e la rabbia è sfociata in scontri diretti con gli agenti in assetto antisommossa. La brutalità dell’azione repressiva messa in atto dalle forze dell’ordine si è estesa dalle città, ad esempio per le strade di Ghazipur, a nord-est del Paese, ai social networks.
Diversi account Twitter sono stati momentaneamente bloccati dalla società per divulgazione di contenuti e informazioni relativi alle insurrezioni degli agricoltori indiani. Tra gli account silenziati da Twitter in India vi sono Kisan Ekta Morcha, The Caravan India, Manik Goyal, Tractor2twitr, jatt_junction e altri media o attivisti membri appartenenti a sindacati e organizzazioni a sostegno dei piccoli produttori.
Solo nelle ultime ore alcuni profili sono stati sbloccati. Tra questi Kisan Ekta Morcha, pagina appositamente creata per divulgare informazioni sulle proteste. La stessa organizzazione aveva pubblicato il video dell’arresto a Nuova Dehli del giornalista indiano e collaboratore della rivista Caravan, Mandeep Punia. Lo scorso sabato, la polizia locale ha arrestato anche un altro giornalista, Dharmender Singh, mentre era impegnato a documentare i moti per riportarle sull’Online News Indi.
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Attualmente le autorità indiane non hanno fornito informazioni riguardo al numero di vittime decedute.
Fonte CNN
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