Intenso botta e risposta tra Marco Travaglio e Lucia Annunziata, nel programma “Mezz’ora in più”. Polemica sul premier Giuseppe Conte: per la conduttrice “con la politica non c’entra niente”. Dura reazione del direttore de Il Fatto Quotidiano
La conduttrice di Rai 3 Lucia Annunziata ieri ha ospitato il direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio nel suo programma “Mezz’ora in più“. Non sono mancate le scintille fra i due che hanno avuto un infuocato botta e risposta sulla figura del premier, Giuseppe Conte.
Fatali le parole di Annunziata che afferma: “Non va bene che si elegga un avvocato come garante di un contratto, un avvocato che con la politica non c’entra niente“. Travaglio, da sempre fervente sostenitore di Conte replica: “E chi l’ha detto? Dove sta scritto che non si può nominare il presidente del Consiglio un esterno indicato dal partito di maggioranza relativa? Ne abbiamo avuti altri!“.
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La polemica sui premier non eletti: Prodi, Monti e Conte
Premier nati come “eccezione” e non da risultati elettorali. “Anche questa è la fragilità di un sistema che ci sta portando alla crisi” Lucia Annunziata
“Conte era già indicato come possibile ministro nella squadra 5 stelle prima delle elezioni” @marcotravaglio #mezzorainpiù pic.twitter.com/KShovrhiH7— Mezz’ora in Più (@Mezzorainpiu) January 31, 2021
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Ma Annunziata ribatte: “Chi? Monti? Sicuramente, ma quello è stato un momento di lacerazione per il Paese“. Travaglio interviene: “Ne abbiamo avuti moltissimi. Anche Prodi non era parlamentare quando venne eletto presidente del Consiglio nel 1996“. “Ma Prodi venne eletto – sottolinea la conduttrice – a capo di un partito che ha presentato il suo nome come premier”. Il direttore del Fatto Quotidiano però sostiene che quell’evenienza era dovuta al tipo sistema elettorale allora in uso, diverso da quello attuale. “È perché eravamo nel maggioritario“, sostiene Travaglio.
Lucia Annunziata però non si lascia rubare la scena e specifica che comunque Prodi faceva parte di un partito, mentre l’attuale premier è stato scelto all’esterno del Movimento 5 stelle. Il giornalista replica convinto: “Anche Conte era uno dei candidati ministri presentati prima delle elezioni dal Movimento 5 Stelle”. E spiega che dopo l’accordo fra M5S e Lega quello dell’avvocato era l’unico nome “super partes” in grado di guidare quel governo di coalizione.
Lucia Annunziata contro Marco Travaglio: 0-0, palla al centro?
A quel punto la conduttrice tenta di smorzare i toni e chiudere la diatriba: “Su questo non saremo d’accordo. Perché io penso che negli ultimi dieci anni sia questo che abbia reso fragile il sistema. Da Monti in poi, l’accettare una serie di premier che non sono nati dopo le elezioni politiche, ma sono nati come eccezioni. Per Monti è stata la crisi dei mercati, poi Renzi, anche lui non era eletto… È lo stesso problema, peggiorato con Conte“. E Travaglio?
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“La crisi attuale – conclude il direttore del Fatto – non deriva dal fatto che Conte non è un parlamentare. Anche perché i nostri 945 parlamentari sono per tre quarti nominati dai loro capi e inseriti nelle liste da votare. Quindi…”