Anche Instagram e Whatsapp, di proprietà Facebook, sono soggette a restrizioni per contenere il dissenso.
Lo riporta oggi la Reuters: i fornitori di Internet in Myanmar e la MPT di Stato (Myanma Posts and Telecommunications) hanno bloccato l’accesso ai servizi di proprietà Facebook questo giovedì, 4 febbraio, pochi giorni dopo il golpe da parte dei leader dell’esercito. La giunta militare che ha preso il potere in Myanmar con un colpo di Stato il 1° febbraio ha deciso di censurare diversi social networks per contenere il crescente dissenso nei confronti del nuovo regime.
Le piattaforme colpite dalle nuove restrizioni sono Facebook, Instagram e WhatsApp, il cui accesso è stato momentaneamente limitato col fine di reprimere qualsiasi espressione di diniego contro lo stato di emergenza, nonché per tenere sotto controllo l’organizzazione di future proteste.
È stato un lunedì infernale per Myanmar, data del colpo di Stato che ha provocato l’arresto della leader del governo democratico. Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace nel 1991) è attualmente detenuta in un carcere di Naypyidaw, la capitale del Birmania. Il golpe è stato effettuato dall’esercito, le cui milizie hanno dichiarato lo stato di emergenza con piena cessione dei poteri al capo militare generale Min Aung Hlaing: le forze armate promettono future elezioni “libere ed eque”.
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Durante il colpo di Stato, le reti internet mobili e i servizi telefonici delle principali città sono stati sospesi. Il servizio statale MRTV ha interrotto tutte le trasmissioni per “problemi tecnici” e qualsiasi volo è stato bloccato: addirittura chiuse le porte del principale aeroporto internazionale, a Rangoon.
Il ministero della Comunicazione ha annunciato che Facebook e qualsiasi altro servizio di sua proprietà, quali Instagram e Whatsapp, utilizzati da circa la metà dei 53 milioni di birmani, sarà bloccato fino a domenica, 7 febbraio, per evitare qualsiasi “minaccia per la stabilità del paese” o “divulgazione di disinformazione e fake news”.
Diversi iscritti stavano sfruttando le piattaforme per organizzare proteste o altre azioni di disobbedienza civile. I media internazionali riportano diverse insurrezioni contro il golpe, quali quella di ieri da parte di decine di medici, usciti dai propri ospedali in segno di protesta; o, ancora, quella di martedì sera: centinaia di persone hanno percosso sui loro balconi pentole e padelle, simbolo di difesa contro il male della dittatura.
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Half of Myanmar’s 53 million people use Facebook and activists have set up a page to co-ordinate opposition to the coup.
Pubblicato da BBC News su Giovedì 4 febbraio 2021
A guidare il golpe è stato il generale Min Aung Hlain, il quale ha assunto in seguito il ruolo di capo del governo; mentre l’ex generale Myint Swe, vicepresidente dal 2016, è stato nominato presidente ad interim.
Fonte Reuters
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