Condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere, il dissidente politico apparirà in tribunale questo venerdì. I motivi.
Questo venerdì, 5 febbraio, La spina nel fianco del Cremlino si ripresenterà in tribunale. Secondo quanto riporta la Рбк, questa volta Alexei Navalny è stato accusato di diffamazione; in particolare di aver “screditato l’onore e la dignità” di questo veterano di guerra. Questi sarebbe stato denigrato pubblicamente dal dissidente politico lo scorso giugno. Il detenuto l’avrebbe etichettato su Twitter come “vergogna del Paese” e “traditore”. Vittima delle calunnie dell’oppositore di Vladimir Putin è Ignat Artemenko: il militare della Grande Guerra Patriottica ha chiesto oggi in tribunale le scuse pubbliche da parte leader dell’opposizione russo.
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“Voglio che Navalny si scusi con me”, ha esordito il veterano di guerra tramite collegamento telematico durante una riunione del tribunale di Babushkinsky a Mosca. “La diffamazione è stato davvero sconvolgente per me. Non riesco a comprendere come, senza nemmeno conoscermi, Navalny possa aver detto pubblicamente certe cose su di me.” Il militare ha precisato di essere profondamente dispiaciuto e la sua salute “è peggiorata” per la preoccupazione. “Mio nipote Igor è venuto a trovarmi e gli ho gentilmente chiesto di punire Navalny per le sue offese.”
Dall’altra parte, Navalny, attraverso una lettera dal carcere, pubblicata dalla sua squadra giovedì sera, invita i suoi sostenitori a resistere e a continuare a lottare. “Le porte di ferro si sono chiuse alle mie spalle con un fragore assordante, ma mi sento un uomo libero” – ha ha scritto – “Possono mantenere il potere, usandolo per tornaconto personale, affidandosi solamente sull’incremento della paura. Ma noi, avendo vinto la paura, possiamo liberare la nostra patria da un piccolo gruppo di ladri usurpatori“.
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In Russia, la diffamazione è punibile con multe fino a 5 milioni di rubli (56.000 euro) e cinque anni di carcere. Possono essere imposte anche condanne più leggere, come il servizio civile.
Fonte Рбк (RBC)
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