I bambini sono ricoverati in terapia intensiva a causa della rara malattia comparsa dopo il contagio virale.
BREAKING: PIMS administers its first vaccine today and many more scheduled at PIMS likewise Polyclinic, RHC barakahu, and RHC tarlai and CDA Hospital will be administering vaccine too. We are monitoring the process. pic.twitter.com/VQVvHHz1qU
— Zaeem Zia MD-MPH (@ZaeemZia) February 5, 2021
La MISC-C o PIMS, che può essere tradotto in italiano come sindrome infiammatoria acuta multisistemica pediatrica, è la principale preoccupazione nei paesi oltre la Manica. Secondo quanto riporta The Guardian, l’inquietante fenomeno colpisce ogni giorno nel Regno Unito dai 12 ai 15 bambini. Apparsa durante la prima ondata della pandemia, gli esperti sanitari britannici l’avevano classificata come alterazione tipica della malattia di Kawasaki, la vasculite che colpisce un certo numero di neonati e bambini.
Recenti studi scientifici l’hanno ribattezzata sindrome infiammatoria acuta multisistemica. La rara malattia compare in età pediatrica e adolescenziale, associata a positività per il SARS-CoV-2 o presenza di anticorpi anti SARS-CoV-2. Questa sindrome sembrerebbe condividere alcune caratteristiche cliniche con la malattia di Kawasaki; tuttavia, secondo le indicazioni dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e della World Health Organization (WHO), si tratterebbe di un disturbo differente dalla malattia di Kawasaki: la sua diagnosi è in via di accertamenti.
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Le caratteristiche della PIMS
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La rara sindrome provoca spesso eruzioni cutanee, la temperatura corporea si alza fino a 40 °C; mentre il livello della pressione sanguigna si abbassa vertiginosamente. La malattia comporta anche problemi addominali e, nei casi più gravi, i suoi sintomi non sono dissimili a quelli dello shock tossico, causato da esotossine, o della sepsi o shock settico: entrambi potenzialmente fatali. Nonostante gli esperti non considerino pericoloso l’andamento della malattia, la sua frequenza è di certo aumentata rispetto alla prima ondata. Salgono i numeri dei pazienti affetti e si ritiene che gli ospedali abbiano ospitato fino a 100 giovani a settimana durante la seconda ondata.
Le cifre mostrano che il 75% dei bambini colpiti dalla malattia appartengono a minoranze etniche. “Facciamo ricerche per capire perché questa fascia della popolazione risulta maggiormente colpita. Un ruolo considerevole lo gioca di sicuro la genetica. ” ha precisato la dottoressa Liz Whittaker, portavoce del Royal College of Paediatrics and Child Health – “Siamo preoccupati che la rara malattia sia legata alla povertà: un fenomeno colpisce in modo sproporzionato coloro che non possono evitare l’esposizione alle infezioni a causa della loro professione, delle famiglie multigenerazionali e delle abitazioni sovraffollate.”
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Most children don’t become seriously ill with COVID. A very small number have developed PIMS, an unusual condition that…
Pubblicato da Royal College of Paediatrics and Child Health su Lunedì 25 gennaio 2021
I casi si sono estesi in diversi luoghi, ma la maggior parte è concentrata nel sud-est dell’Inghilterra; in particolare a Londra e in aree in cui la nuova variante britannica ha incrementato febbrilmente il numero delle infezioni.
Fonte The Guardian