Delitto di Cogne. L’asta della villa, scenario dell’orrendo omicidio del piccolo Samuele Lorenzi, è stata sospesa
Sono passati poco più di 19 anni da quel 30 Gennaio 2002 in cui perse la vita il piccolo Samuele Lorenzi di soli tre anni. Per il suo omicidio la madre, Annamaria Franzoni, ha scontato 6 anni di carcere e 5 di arresti domiciliari con uno sconto della pena per buona condotta. La villa di Montroz, vicino Cogne in Valle d’Aosta, dove si svolse il fatto atroce, è stata pignorata. La messa all’asta dell’immobile era prevista per il prossimo 19 febbraio 2021.
La base di partenza per potersela accaparrare è di 626.475 euro. Tuttavia, il giudice del tribunale di Aosta Paolo De Paola ha sospeso il procedimento fino al 30 giugno corrente anno. L’avvocato Carlo Taormina non si è opposto a questa decisione. Il legale risulta essere creditore di oltre 275 mila euro per il mancato pagamento del suo onorario per i servizi svolti per difendere la Franzoni, lievitati a circa 450 mila nell’atto di pignoramento.
In base a quanto accaduto, non si esclude la presenza di una trattativa che porti alla revoca dell’espropriazione forzata
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Delitto di Cogne. Annamaria Franzoni torna in tribunale
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Annamaria Franzoni torna al Tribunale di Aosta, stavolta per portare avanti un procedimento civile che vede imputati una giornalista e un cameraman, rei di violazione di domicilio.
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E’ uscita dal palazzo di giustizia coprendosi il volto con il cappuccio della propria giacca, accompagnata dal suo legale, senza rilasciare nessuna dichiarazione. Tuttavia, in aula ha protestato contro il macabro “turismo” e la sfilata di curiosi che si avvicinano alla villa di Cogne dove è avvenuto l’omicidio del figlio, Samuele Lorenzi. Un via vai squallido dove in molti cercano di prendere un “ricordo”: un sasso, pezzi di metallo e oggetti casuali trovati nei pressi del luogo del delitto.