Flavio Insinna ricorda i suoi inizi. Il popolare conduttore rivela i dettagli dell’esordio: “Avevo la febbre a 40, se non ci fosse stato Abatantuono…”
Il popolare conduttore dell’Eredità, Flavio Insinna, percorre il viale dei ricordi e svela qualche dettaglio in più sui suoi inizi nel mondo dello spettacolo. In un’intervista rilasciata a Sorrisi e Canzoni di qualche tempo fa, il popolare attore e conduttore rivela che stava per mollare tutto prima ancora dell’esordio.
Insinna racconta un retroscena risalente al 1998 e omaggia il collega che lo convinse a restare. “Il mio primo film – spiega – era con Diego Abatantuono, “Figli di Annibale”. La notte del primo giorno di lavoro mi venne la febbre a 40 per l’agitazione“. Un malessere dovuto all’emozione, che avrebbe pregiudicato la qualità della sua performance. Insinna era alla disperata ricerca di un rimedio: “Giravo nella stanza con la coperta addosso sperando di sudare e di farla scendere, ma niente. Arrivai sul set trascinandomi e Diego Abatantuono da lontano mi chiamò: “Ma che fai lì da solo? Vieni!”. Fu come una scossa”.
L’attore ha chiarito che fu proprio l’accoglienza ricevuta e l’affetto di Abatantuono, il protagonista del film, a convincerlo a restare sul set. “Cominciammo a chiacchierare – ricorda Insinna – mi calmai e la febbre magicamente scese. Diego ebbe un effetto terapeutico. Il segreto è nel come si viene accolti”.
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Flavio Insinna e l’accoglienza verso gli invisibili
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Memore di quell’accoglienza, fondamentale durante il suo primo giorno di lavoro, oggi Flavio Insinna si dedica a divulgare e far conoscere storie di uomini e donne in difficoltà. Oltre a fare luce sulla terribile crisi che ha coinvolto il settore dello spettacolo e tutti i lavoratori che lo animano, Flavio da tempo si dedica con passione alla causa dei cosiddetti “invisibili“, persone che hanno perso tutto e che restano ai margini della società.
Sempre più numerosi gli appelli che il conduttore lancia dai suoi social per sensibilizzare sull’argomento, ma non manca l’impegno in prima persona. Solo due settimane fa, Insinna aveva raggiunto i volontari di Emergency a Catanzaro per portare dei rifornimenti e sostenere la campagna “Nessuno escluso“.
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Flavio è particolarmente attento anche alla questione dei migranti, e coglie ogni occasione utile per fare del bene. Ad esempio quest’estate ha addirittura donato la sua barca alla onlus Medici senza frontiere, affinché fosse usata per il soccorso in mare.