Mosca espelle tre diplomatici europei: l’UE condanna la mossa

I tre sono stati accusati di aver partecipato alle proteste non autorizzate a sostegno del leader dell’opposizione russo.

La Russia ha dichiarato questo venerdì, 6 febbraio, l’espulsione di tre diplomatici europei, rispettivamente della Germania, Polonia e Svezia. Gli uomini sono stati accusati di partecipazione illegale a manifestazioni non autorizzate a sostegno del critico del Cremlino Alexei Navalny. Sopravvissuto all’avvelenamento da Novichok, il dissidente politico è attualmente detenuto nel carcere della capitale con una condanna pari a 2 anni e 8 mesi. L’altro ieri, Sergey Maximishin, il medico che l’ha curato dall’intossicazione, è morto improvvisamente all’età di 50 anni.

La decisione della Russia è stata condannata dal più alto diplomatico dell’UE Josep Borrell e da altri leader europei. La mossa è stata definita “ingiustificata” e “completamente infondata”.

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Espulsi perché “non graditi”

Il ministero degli Esteri russo ha precisato in una nota che diversi diplomatici, appartenenti a tre paesi dell’UE, hanno preso parte a “manifestazioni illegali” lo scorso sabato, 23 gennaio e, di conseguenza, “persona non grata.” Decine di migliaia di persone sono scese in strade e piazze delle diverse città della Russia per il rilascio del crociato anti-corruzione Alexei Navalny, il dissidente politico più eminente del Cremlino. “È stato ordinato loro di lasciare la Russia quanto prima”, ha riferito il ministero, specificando che Mosca spera in un loro rigoroso atteggiamento di rispetto verso “le norme del diritto internazionale.”

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Il ministro degli Esteri britannico Raab ha lanciato un tweet in cui definisce l’espulsione dei tre diplomatici come un “rozzo tentativo di distrarre l’attenzione” dell’opinione pubblica dalle aggressive attività di repressione sui maggiori esponenti dell’opposizione, quali manifestanti e giornalisti.

Fonte France24