Primo sabato in “giallo”, Roma si rialza: tanta gente in giro ed i ristoranti sono pieni, dalla città al mare. Una partenza col botto
Primo sabato in “giallo” per quasi tutta l’Italia. Sarà un week end particolare questo per tantissime regioni italiane che dopo un periodo duro e difficile, contraddistinto dal colore rosso e arancione, prendono una boccata d’aria con la zona gialla.
Giallo significa soprattutto bar e ristoranti aperti a pranzo e fino alle 18. E così il risultato è presto detto. Già lo scorso week end quando molte zone come Milano, ad esempio, erano ancora in zona arancione, le presenze in strada erano state tantissime, figuriamoci oggi.
La gente ha bisogno di un pizzico di libertà, di uscire di casa e di riassaporare un po’ di quella vita che da circa un anno in Italia abbiamo abbandonato. Complice una giornata molto calda le strade delle città ed i ristoranti si riempiono. Le immagini che arrivano da Roma parlano chiaro.
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Primo sabato in “giallo”: “Fattura di 5 milioni di euro”
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La Capitale si risveglia e ritorna a vivere. Nel primo sabato “giallo” per tutta la regione e con una bellissima giornata di sole la gente si riversa in strada e nei ristoranti, soprattutto nei tavolini all’aperto. Anche i parchi sono stati “invasi”.
È una boccata d’ossigeno per tutti, per i cittadini ma anche per i ristoratori che riscaldano i motori e ripartono alla grande. A confermarlo anche Claudio Pica, il presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio che parla subito di “dati impressionanti” non solo dal centro di Roma, ma anche verso la provincia e il mare.
“La gente con il clima mite ha avvertito l’esigenza di uscire – ha spiegato Pica – Stimiamo per la provincia un fatturato di 5 milioni solo oggi”. Un’impennata positiva che fa ben sperare dal punto di vista economico per il settore della ristorazione che nell’emergenza è stato uno dei più colpiti.
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Ma Pica lancia un appello a tutti. Uscire ma in modo responsabile evitando gli assembramenti e senza abbassare la guardia per proteggere prima la salute e poi l’economia. “Meglio una lenta ripresa ma duratura che gli stop and go” conclude.