Renato Pozzetto: “Vorrei tanto sognare mia moglie…”

A 80 anni Renato Pozzetto si regala il suo primo ruolo drammatico nell’ultimo film di Pupi Avati. E dopo la morte dell’amata moglie racconta: “Non sognarla mi addolora molto, vorrei tanto rivederla”

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Renato Pozzetto – foto dal web

Dopo una carriera lunga 60 anni e 70 commedie, Renato Pozzetto torna a recitare, ma in un ruolo drammatico. Merito di Pupi Avati, regista emiliano che l’ha voluto come protagonista di “Lei mi parla ancora“. Il film debutterà lunedì 8 febbraio in prima serata su Sky Cinema, e racconta di un amore capace di sopravvivere anche alla morte.

Una storia ispirata a quella vera di Giuseppe Sgarbi e Rina Cavallini, che s’innamorarono con un colpo di fulmine e rimasero insieme per 65 anni. Alla morte della madre, la figlia Elisabetta, editrice, fa lavorare un romanziere esordiente col padre, per immortalare in un libro la storia d’amore ed aiutarlo a superare il lutto. Un amore puro e totalizzante che sia il regista che l’attore hanno provato sulla propria pelle: Avati è sposato da ben 53 anni, mentre Pozzetto ha dovuto dire addio all’amata moglie Brunella nel 2009. E proprio sul tema dell’amore oltre la morte, l’attore ha raccontato il suo desiderio più grande.

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Renato Pozzetto: “Vorrei tanto sognare mia moglie”

Stefania Sandrelli e Renato Pozzetto - Sky
Stefania Sandrelli e Renato Pozzetto in “Lei mi parla ancora” – Sky

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Pozzetto spiega perché a 80 anni ha scelto di interpretare un film drammatico. “La mia natura era diversa – racconta l’attore – Avevo iniziato a recitare con Cochi nel dopoguerra. Da lì, il cabaret, dove abbiamo conosciuto Enzo Jannacci, Dario Fo, Giorgio Gaber… Noi il drammatico non l’abbiamo mai sfiorato neanche come interesse. Invece, leggendo il copione di Pupi, mi sono commosso tanto, più di una volta”.

Con il regista è immediatamente scattato il feeling. “Ero sicuro di fare bene la parte. Il copione mi aveva smosso qualcosa, sentivo di potermela giocare in modo onesto. Quindici giorni dopo eravamo sul set. Forse, lo ha affascinato la mia sicurezza“, dice Pozzetto.

L’attore si è molto immedesimato nella parte del vedovo, ma a differenza del suo personaggio lui non riesce a parlare alla moglie defunta: “Non le parlo e soprattutto non la sogno. Non sognarla mi addolora molto. Era mia moglie, vorrei rivederla. Era simpatica, spiritosa. È stata paziente col mio lavoro quando stavo lontano mesi a girare”.

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Renato Pozzetto con la moglie Brunella e i figli - dal web
Renato Pozzetto con la moglie Brunella e i figli – dal web

Poi un’ultima considerazione, sulla forza dei sentimenti veri: “L’amore va oltre tutto. Infatti, alla fine del film, cito Cesare Pavese e dico “L’uomo mortale non ha che questo di immortale: il ricordo che porta e il ricordo che lascia“.

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