Scoperto un tentativo di truffa per aggiudicarsi il cashback. A Cuneo, durante la notte un uomo ha effettuato 50 mini operazioni ad una pompa di benzina. Il proprietario denuncia: “Bisogna imporre un limite”
A Caraglio, in provincia di Cuneo, c’è chi pensava di poter aver trovato un escamotage per truffare il sistema del Cashback, ma è stato immediatamente scoperto. La scorsa notte un uomo ha passato oltre un’ora ad effettuare pagamenti da pochi centesimi alla colonnina del self service. È stato beccato dalle telecamere della benzina e segnalato alle autorità. Probabilmente non sarà perseguito perché non ha compiuto reato, ma le transazioni del “furbetto” potrebbero essere tutte annullate.
Ancora incredulo Aldo Bergia, il proprietario della pompa di benzina, che racconta: “Quando la mattina ho aperto il distributore, la colonnina del self aveva uno scontrino lungo qualche metro. Ho pensato di aver venduto chissà quanta benzina nella notte. Poi ho letto: 62 micro rifornimenti in 55 minuti, per un totale di 6,51 euro“. Un tentativo di truffa, che però resta legale: “Mi sono rivolto a chi di dovere per segnalare l’accaduto – ha spiegato il benzinaio – ma mi hanno detto che è tutto legale, che la norma non specifica un tetto di spesa“.
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Cashback, le truffe “legali” si moltiplicano
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Da quando è stato lanciato a dicembre, il Cashback, ossia il rimborso di una parte delle operazioni pagate col Bancomat, è finito sotto accusa. Prima i malfunzionamenti dell’app IO, che registra i pagamenti idonei, che sempre a dicembre aveva estromesso tantissimi iscritti per delle falle nel sistema.
Poi la scoperta delle truffe: infatti secondo il regolamento non sarebbe possibile effettuare molteplici transazioni in una sola occasione. Ma siccome per ottenere il rimborso bisogna oltrepassare la soglia dei 50 pagamenti in 6 mesi, e chi compie più operazioni potrebbe aggiudicarsi il maxi premio finale, qualcuno ha già provato ad aggirare l’ostacolo. Peccato però che per ogni transazione effettuata, i commercianti paghino un costo fisso più un costo percentuale. Motivo per cui questi raggiri vanno solo a penalizzare gli esercenti.
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Ma il furbetto di Caraglio non è il primo che tenta l’impresa. La scorsa settimana un uomo che a Cremona ha fatto 5 rifornimenti da 4 euro per assicurarsi i punti del Cashback finendo col litigare con l’esausto benzinaio.