Illusione ottica: l’immagine che vi farà dubitare di voi stessi. Osservate bene la foto più volte. Cosa avete visto per prima? Cane o uomo
Osservate la foto in alto. E’ stata pubblicata su Facebook da Roger Wm. Anderson tre giorni fa e ha fatto in poco tempo il giro del mondo diventando virale.
“Perché?” – direte voi. Non c’è nulla di speciale. E’ un’immagine molto suggestiva di un paesaggio tipicamente invernale. Alberi innevati, cespugli ricoperti, un sentiero appena visibile e un uomo, immortalato di spalle, che corre. Ha i capelli arruffati, indossa evidentemente abiti scuri che contrastano con il candore della natura che lo circonda e ha uno zaino sulle spalle.
Aspettate, però. No, non è affatto così. Non c’è assolutamente nessun uomo nella foto proposta. Guardiamo meglio con attenzione i dettagli: si tratta di un cane nero! I capelli arruffati non sono altro che la coda del simpatico animale in escursione tra i boschi e, per un assurdo gioco di prospettiva, le sue zampe semprano le braccia e le gambe di un uomo in atteggiamento di corsa. Quello che sembra uno zaino è il suo musetto sporco di neve.
La fortuna incredibile è stata scattare la foto proprio nell’esatto momento in cui si è creata un’illusione ottica incredibile.
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Illusione ottica: cos’è e perchè i nostri occhi c’ingannano
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L’ illusione ottica è una qualsiasi immagine che “prende in giro” il nostro sistema visivo, facendogli percepire qualcosa che in realtà non esiste o che è presente in maniera diversa da come effettivamente la stiamo guardando. Può manifestarsi naturalmente o essere prodotta artificialmente da trucchi che ingannano il sistema percettivo umano.
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Possono essere catalogate in tre grandi categorie:
- ottiche, quando non dipendono dalla fisiologia umana;
- percettive, strettamente legate alla fisiologia dell’occhio. Un esempio? Le immagini che si possono vedere chiudendo gli occhi dopo avere fissato un’immagine molto luminosa;
- cognitive, dovute alla capacità del cervello di interpretare le immagini. Un caso tipico sono le figure impossibili e i paradossi prospettici.