L’Angelus della domenica è stato dedicato alla Birmania: il pontefice auspica la liberazione dei politici imprigionati.
#PopeFrancis in Myanmar, 2017: “The future of Myanmar must be peace…and respect for a democratic order that enables each individual and every group – none excluded – to offer its legitimate contribution to the common good” #Myanmarcoup #AungSanSuuKyi pic.twitter.com/MA0GOcZcL4
— Christopher Lamb (@ctrlamb) February 1, 2021
Dopo circa un mese di riprese telematiche in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico ieri, 7 febbraio, Papa Francesco si è affacciato dal suo studio per recitare l’Angelus ai fedeli in Piazza San Pietro. “Guarigione” è stata la parola chiave della preghiera di domenica. Guarigione che, secondo la liturgia, è attesa dai malati; ma è anche quella di cui ha bisogno ora come ora l’umanità intera. Il coronavirus ha sorpreso e sta mettendo a dura prova la popolazione mondiale, riscopertasi fragile di fronte alla pandemia virale che, senza sosta, continua a circolare nella veste di imprevedibili mutazioni: il bilancio delle vittime continua a salire vertiginosamente.
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La preghiera di Papa Francesco per la Birmania
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Al termine dell’Angelus, le preghiere del Papa si sono estese al Myanmar, meglio noto come Birmania. È passata circa una settimana dal colpo di Stato che ha provocato l’arresto del leader democratico Aung San Suu Kyi. La politica birmana (premio Nobel per la pace nel 1991) è attualmente detenuta in un carcere della capitale. Prorogato dall’esercito, il nuovo stato di emergenza ha previsto la piena cessione dei poteri al capo militare generale Min Aung Hlaing, in vista di future elezioni “libere ed eque”, secondo le promesse delle milizie.
Dal golpe, le proteste non si sono fermate e scuotono la città di Naypyidaw. Francesco ha espresso oggi la sua “viva preoccupazione” e “vicinanza spirituale” per la delicata situazione politica in Myanmar, paese che “porta nel cuore con tanto affetto” sin dalla sua prima visita apostolica nel 2017. Il Papa auspica la liberazione dei leader politici imprigionati e invita alla “solidarietà per il popolo birmano”. “Coloro che hanno la responsabilità devono impegnarsi per il bene comune” – ricorda il pontefice – “Solo così si potrà promuovere la giustizia sociale e la stabilità nazionale per garantire un’armoniosa convivenza democratica. Preghiamo per il Myanmar.”.
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Pope Francis is with Myanmar People
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Pope Francis on Sunday expressed his solidarity with the people of…Pubblicato da Myanmar Jesuits su Domenica 7 febbraio 2021
I manifestanti della Birmania continuano a scendere in piazza scontrandosi con le forze antisommossa: ogni giorno si verificano numerosi arresti di massa.
Fonte Vatican News